Quando sono arrivato la prima volta a Flagstaff, ubicata nella zona centro-settentrionale dell’Arizona, ho avuto l’impressione che si trattasse di una città che conoscevo da sempre, tante erano le volte che avevo letto il suo nome nelle vignette di Tex Willer. Passeggiare nel suo centro storico, pur ricordando l’accezione locale del termine “storico” (la città è stata fondata nel “lontano” 1882) si rivela un’esperienza piacevole e rilassante perché a differenza di altre cittadine del grande West qua il carattere autentico della città è stato mantenuto. Oppure semplicemente riescono a ingannare meglio l’occhio del turista.
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Arrivare a Flagstaff
La posizione di Flagstaff rende la città una tappa ideale per un tour dei grandi parchi americani, che obiettivamente abbondano in quella zona. Posta alla congiunzione fra la I-40 sulla direttrice est-ovest e la I-17 proveniente da Phoenix (da sud), due strade di grande comunicazione che consentono rapidi spostamenti, permette anche di spostarsi verso nord utilizzando le scenografiche US-180 e US-89: Già solo la prospettiva di percorrere queste due strade merita una visita a Flagstaff.
La città è anche servita da un piccolo aeroporto con voli regolari da e per Phoenix, che rimane l’aeroporto principale più vicino alla cittadina.
Flagstaff può essere raggiunta anche in autobus utilizzando i celeberrimi Greyhounds o addirittura in treno. Amtrak offre un collegamento regolare fra Chicago e Los Angeles, sulla linea Southwest Chief, alla scoperta in totale relax delle grandi pianure americane, e Flagstaff è a buon diritto una delle stazioni di questa storica linea, una vera e propria “time machine” che sospende il viaggiatore in un limbo senza tempo fra le 2 modernissime metropoli.
Da Flagstaff parte anche il Grand Canyon Railway, che porta direttamente al Visitor Center del South Rim attraverso un percorso estremamente scenografico.
Se si vuole un’esperienza ancora più realistica, si possono utilizzare gli autobus del Navajo Transit system, gestiti dai nativi che abitano nella vicina Navajo Nation il cui epicentro è ubicato un po’ più a nord, al confine fra Arizona e Utah.
Infine, come si dice qua “last but not least”, Flagstaff è una delle città storiche della Route 66, che collega appunto Chicago e Los Angeles.

Clima Flagstaff: qual è il periodo migliore per andare
La città, che conta circa 65.000 abitanti, offe il meglio di sé fra primavera ed autunno quando la combinazione di umidità e altitudine consentono temperature miti che ben raramente superano i 30°. Meglio comunque ricordare che ci si trova nella fascia d’America denominata zona monsonica, e fra luglio d agosto i temporali pomeridiani possono essere brevi ma di paurosa intensità (come io ho steso ho sperimentato al Gran Canyon). D’inverno la zona può essere soggetta a frequenti nevicate.
Cosa vedere e fare a Flagstaff
Non bisogna aspettarsi monumenti memorabili a Flagstaff. Il vero diletto è quello di passeggiare nel Historic Downtown, pulito e ordinato, alla scoperta dei palazzi di mattone rosso, dei negozietti di souvenir e delle atmosfere da vecchio west, magari accompagnati da una guida locale abbigliata nelle vesti di un tempo e senza dimenticare che anche in questo remoto angolo di mondo si può gustare un vero espresso italiano al KickStand Kafe, dove viene servito niente che il caffè Illy.
Il mio suggerimento per il pranzo vi indirizza invece sicuramente al Downton Diner, su E Aspen Avenue, un minuscolo locale storico dove si respira l’atmosfera della Route 66 e dell’epopea dei grandi spostamenti in auto. Il menu è tipicamente americano, ma gustoso!

I dintorni di Flagstaff
Come detto la vera forza di Flagstaff sono i dintorni.
Il Visitor Center del South Rim del Grand Canyon dista circa 130 km, una distanza che nella sconfinata America equivale a pochi passi nell’affollata Europa, mentre con circa 250 Km si arriva a Kayenta, nel pieno della Navajo Nation e molto molto vicini alla meraviglia offerta dalla Monument Valley. A sua volta la celeberrima Page e il Lake Powell, sede del Horseshoe Bend e dell’Antelope Canyon, distano circa 200 km.
Già questi 3 “campioni” del turismo americano basterebbero a giustificare una sosta a Flagstaff, ma non è necessario andare così “lontano” per ammirare qualcosa di veramente interessante.
Basta percorrere pochissimi chilometri verso nord e si sbatte letteralmente contro la Cononino Forest, una sorta di scherzo di natura perché ritrovarsi improvvisamente in una foresta di conifere nel mezzo dell’Arizona è una cosa cui non ero preparato: si sale sulla collina ed ecco che compaiono improvvisamente gli alberi sempreverdi ad alto fusto, si scende dall’altro lato e altrettanto repentinamente fanno capolino nuovamente i bassi arbusti tipici delle lande assolate e desolate del South West.
Una visita la merita anche il Meteor Crater, l’impronta di un asteroide che ha impattato sulla superficie terrestre circa 50.000 anni fa lasciando un cratere profondo circa 200 metri e dalla circonferenza di circa 3 chilometri. Affacciarsi su questa vera e propria ferita del nostro pianeta ci ricorda quanto anche un pianeta gigantesco sia vulnerabile e non eterno.
E non va dimenticato il Walnut Canyon National Monument, per vedere come vivevano gli antichi abitanti di questa terra dura al limite dell’inospitalità.
Buon divertimento nella ridente Flagstaff!
Dove Dormire a Flagstaff
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