Solitamente le guide di viaggio realizzate dagli autori di musa.it cercano di segnalare ai nostri lettori le cose da fare e vedere in viaggio: le attrazioni da non perdere, le attività che riescono a far vivere una destinazione.
Nessuno si preoccupa però di segnalare alcuni errori che sono ricorrenti nei viaggi, anche i più esperti spesso cadono in qualche sbaglio: qualcuno non comporta grandi problemi se non una perdita in termini di opportunità, altri invece possono essere davvero pericolosi.
Ne ho scovati 7 tra quelli più ricorrenti.
Questa post serve per aiutarvi quando la pandemia sarà sotto controllo e potremo tornare a viaggiare.
Cambiare il denaro in aeroporto
Quando si scende dall’aereo, giunti a destinazione, troviamo nel terminal decine di chioschi di Money Exchange: tutti espongono i fieri i loro tassi di cambio che sono tra i peggiori che potrete trovare.
Solo una volta, in preda ad un po’ di ansia, ho ceduto cambiando i soldi in aeroporto: quel giorno però non ero negli USA ma in Cina ed ero senza un centesimo cash (e da quelle parti le carte di credito straniere sono totalmente inutili).
Ricordo che negli Stati Uniti d’America la carta di credito è accettata quasi ovunque, anche nella maggior parte dei taxi.
Se volete, giustamente, girare con un po’ di dollari in contanti avete due alternative: ordinarli in banca prima della partenza o ritirare negli ATM (magari informandovi prima sull’entità delle vostre commissioni).

Dimenticarsi l’assicurazione viaggio
Questo è uno di quegli errori stupidi che può costare caro, carissimo. Viaggiare negli USA (o in qualunque altro paese al mondo) senza una buona polizza medica significa correre un rischio enorme e ingiustificato visto quali sono i premi medi di una copertura di qualità.
Non scherzate su questo aspetto, è uno dei principali in un viaggio in USA visto che parliamo della vostra salute e del vostro patrimonio: le tariffe delle prestazioni mediche sono a dir poco esorbitanti.
Qui trovate la nostra sezione appositamente dedicata al mondo delle assicurazioni: come consulente assicurativo e amante dei viaggi negli States ho raccolto il meglio.
Dare retta agli abusivi in aeroporto
Si, l’aeroporto è un luogo pieno di insidie. A parte gli scherzi, dopo aver tirato dritto bypassando i money exchange, sicuramente vi ritroverete diversi signori che vogliono vendervi il trasporto verso la vostra destinazione. Qui vi parlo per esperienza diretta, quando al mio primo viaggio a New York abbiamo dato retta ad uno di questi tassisti abusivi piuttosto insistente.
Morale della favola? Abbiamo speso praticamente quanto un taxi e abbiamo impiegato 2 ore per raggiungere l’hotel visto che dividevamo la navetta con altri sventurati (a cui è andata peggio che a noi visto che poi gli hanno chiesto anche toll & tips, pedaggio e mance).
Quindi scegliete con cura quale mezzo utilizzare per lasciare l’aeroporto: se optate per il taxi andate e mettetevi in coda per quelli autorizzati oppure utilizzate Uber o Lyft.

Mangiare vicino alle attrazioni
Quando si va al museo o si visita la Statua della Liberà potreste essere colti da un certo languore: magari è ora di pranzo e non avete troppa voglia di sbattervi.
Come immaginerete le tavole calde che sono nei pressi e proprio all’interno delle attrazioni sono solitamente di scarsa qualità e costano care.
Fate un’eccezione però: prendetevi qualcosa da bere al bar sul tetto del Metropolitan Museum di New York City! Per un pranzo veloce, fuori in strada ci sono tanti chioschi ambulanti.
Snobbare gli uffici turistici e i visitor center
Abbiamo una moda, secondo me tutta italiana, di snobbare sempre i visitor center nelle città e nei parchi. In realtà io ho iniziato ad andarci regolarmente e ho sempre trovato personale preparatissimo. Per quanto abbiate (giustamente) studiato prima di partire, sentire i consigli di chi è un esperto locale fa sempre molto comodo.
Nelle città vi possono segnalare chicche e novità; nei parchi nazionali il Visitor Center è a mio avviso una tappa obbligatoria. I ranger sono preparatissimi e sanno sempre consigliare in modo puntuale cosa fare, a quali trail prendere parte.

Non mangiare in strada
Come amante dell’estremo oriente non posso andarmene da un città senza aver mangiato lungo le sue strade. Le metropoli americane non sono come quelle cinesi, thailandesi o vietnamite ma si trova sempre qualcosa da magiare. Dai Food Truck ai chioschetti mobili che vendono hot dog. Vale sempre la pena assaporare lo street food locale.
Non valutare i costi/benefici
Molte volte il viaggiatore medio è letteralmente votato al risparmio: qualunque soluzione va bene se è la più economica. Risparmiare denaro piace a tutti ma, come in ogni ambito della vita, bisogna sempre valutare i costi / benefici e ricordare che il tempo è denaro. Visto che quasi sempre di tempo a disposizione per godersi le meraviglie negli USA è limitato, molto limitato, è bene considerare tutte le opportunità che ci permettono di risparmiare tempo, se il loro costo non è eccessivo.
Ha senso risparmiare pochi dollari e camminare senza senso per ore o era meglio farsi dare uno strappo con uber o un taxi? Vale la pena risparmiare 50 euro e prendere un volo con due scali che ti massacra?