Le città simbolo delle corse automobilistiche negli Stati uniti sono 2: Indianapolis e Daytona, i circuiti più famosi perché vi si corrono quelle categorie che gli americani preferiscono tipo la formula Indy, le Nascar e le Stock Car.

La differenza fondamentale è essenzialmente una, di tipo geografico: Indianapolis è nell’Indiana, nel freddo nord, mentre Daytona è in Florida e gode di una posizione invidiabile per il clima e per la vicinanza alle infinite spiagge della costa atlantica americana.

Il sobborgo che si affaccia sull’oceano, Daytona Beach, doveva giustamente coniugare la vita di spiaggia con la passione morbosa di questo angolo d’America per tutto quello che gira intorno a bielle e pistoni. Semplicemente, chi va a Daytona è sicuramente un amante dei motori e quindi può accedere sulla spiaggia direttamente con lauto. Anche noi, in una bella giornata di aprile inoltrato, abbiamo voluto provare l’ebrezza di questa esperienza piuttosto singolare.

daytona nascar florida

Arriviamo di prima mattina e ci presentiamo a uno dei varchi di ingresso dove un addetto, tanto abbronzato sulla pelle quanto brusco nei modi, ci chiede di pagare il pedaggio solo in contanti e solo dando la cifra esatta perché è presto e non ha resto. Per fortuna abbiamo monetine in quantità, altrimenti la nota flessibilità americana ci avrebbe sicuramente costretto a girarci e riuscire. Comunque siamo dentro.

Una volta entrati ci diamo un’occhiata intorno e non possiamo non ammettere che l’organizzazione è praticamente perfetta. La viabilità è organizzata in maniera impeccabile con tanto di limite di velocità che immagino sia assolutamente consigliato non superare per non incorrere nella collera della severissima polizia americana. La battigia, la fila delle sdraio, 2 corsie parallele alla battigia stessa (una per ogni senso di marcia, rigorosamente a senso unico con tanto di cartellonista come quella in vigore sulle strade asfaltate) e il parcheggio a pettine. In pratica, una volta parcheggiato si devono solo attraversare le 2 corsie, una decina di metri in tutto, e si arriva alla zona delle sdraio e al mare pronto a offrire il suo refrigerio dalla calura soffocante dell’estate della Florida.

daytona beach florida

Nonostante tutto bisogna ammettere che il sistema funziona, eccome! Non c’è rumore eccessivo e troppo polverone grazie al fatto che le auto avanzano praticamente a passo d’uomo, e in effetti si evita l’odiata camminata sotto il sole che affligge tutti gli amanti del mare. Si parcheggia e ci si sdraia a pochi metri. Perfetto per gli americano, che amano le comodità a tutti i costi.

Rimaniamo nell’acqua una buona oretta ma praticamente io controllo l’auto ogni 5 minuti per scorgere se ci siano stati cedimenti della sabbia sotto le ruote, e non smetto di ragionare su trazioni integrali e continuo a scervellarmi con profonde elucubrazioni relative alla possibilità di rimanere impantanato nell’arenile. Possibile che sia solo io a preoccuparmi? Eppure di auto simili alla mia, un’onesta Ford Focus a trazione anteriore, ce ne sono tante. Forse avrei dovuto parcheggiare in retromarcia?

Fatto sta che nonostante tutto la macchina regge e quando decidiamo di andarcene, non abbiamo problemi. Anzi, ci è proprio piaciuto!!