Visitare il Kennedy Space Center di Cape Canaveral rappresenta il giusto complemento di una vacanza in Florida, così popolare fra noi italiani amanti del sole, del glamour e di Miami Vice (almeno per quelli della mia generazione…).
Il Visitor Center si trova nella contea di Titusville, sulla vasta penisola che protegge la “mainland” dall’Oceano da Daytona Beach fino a Port San Lucie. La location ideale grazie al clima favorevole, soleggiato per la gran parte dell’anno, e al relativo isolamento della zona fatte salve le migliaia di alligatori che ancora si aggirano indisturbati anche nei canali adiacenti al centro stesso. Una location ideale anche per i tanti turisti che la visitano ogni anno: meno di un’ora di auto da Daytona Beach e Orlando, circa tre ore e mezzo da Miami ma avendo l’accortezza di ricordare che la FL-528 (la strada più diretta) è una Turnpike e quindi è a pagamento….e non accettano carte di credito….
La base è ancora in uso (sul sito del complesso è presente il calendario dei lanci) era è stata anche implementata fino a farla diventare una sorta di via di mezzo fra un parco di divertimenti e un museo sulla conquista dello spazio, uno dei vanti nazionali di cui gli americani vanno più fieri. Una meta ideale per tutta la famiglia, una giornata culturale e rilassante dopo le fatiche di Disneyworld o degli Universal Studios.
Si visitano innanzitutto i padiglioni del Visitor Center entrando in un vero Shuttle, godendosi la simulazione di lancio nel simulatore, e aggirandosi fra razzi, attrezzature, filmati e giochi per tutte e età. E prenotando si può anche incontrare un astronauta.
Il vero clou si raggiunge comunque quando si sale a bordo di una delle frequentissime navette gratuite che portano i visitatori attraverso le tante tappe della visita guidata ai complessi di lancio ancora in uso (che si vedono da vicino, anche se non da vicinissimo) e agli hangar dove sono custoditi pezzi interessantissimi (non ultimo una intera sala controllo portata da Houston).
Io c’ero stato nel 1992 a vedere il lancio dello Shuttle con a bordo Malerba, il primo italiano a volare nello spazio, e quell’esperienza è ancora impressa in maniera indelebile nella mia memoria con il countdown, il rumore assordanti, la terra che trema e gli uccelli che fuggono in ogni direzione mentre la navicella vinceva faticosamente la sua battaglia contro la gravità terrestre.
Tornarci a distanza di tanti anni e leggere sul volto di mia figlia la stessa emozione….non ha prezzo.