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Un itinerario di circa 2000 km che attraversa ben 5 stati americani, tutti caratterizzati da una bassissima densità abitativa. Panorami sconfinati, cieli infiniti di un blu indimenticabile e natura rigogliosa a 360° vi attendono sulle strade che percorrete spesso solitari per lunghi tratti, in compagnia solo dei vostri pensieri.
L’itinerario proposto è adatto a famiglie di qualsiasi tipo, anche se ovviamente il silenzio dei National Park si scopre lontani dalle strade principali che li attraversano e questo richiede a volte lunghi tratti a piedi di trekking durante i quali side sono tenere bene a mente i pericoli degli animali selvatici, orsi in primis.
Pianificare l’itinerario
Il periodo migliore per affrontarlo è sicuramente quello estivo, quando il clima è piacevole e tutti i tratti stradali dei National Park sono aperti. Certo che questa zona d’America è molto affascinante anche quando le vallate sono completamente innevate, ma si devono mettere in conto la chiusura di alcune zone e, in generale, temperature veramente rigide. e condizioni difficili. In ogni caso, dato che l’itinerario prevede di pernottare nelle strutture interne ai National Parks (lodging o camping) è assolutamente conveniente prenotare con largo anticipo, perché la disponibilità è limitata e l’affluenza molto elevata. Se possibile, soprattutto qualora l’itinerario si percorra d’estate, è conveniente evitare i fine settimana. Le possibili personalizzazioni dell’itinerario sono davvero tante, innanzitutto prolungando il proprio soggiorno all’interno dello Yellowstone National Park (noi per comodità di trattazione consideriamo 3 giorni), o a Rapid City, oppure proseguendo da Salt Lake City verso Las Vegas (distanza 650 km), una città unica monumento dell’eccesso mondiale.
Giorno 1: arrivo a Rapid City
Rapid City è servita da un piccolo aeroporto (Rapid City International Airtport) che si può raggiungere da tutti i principali scali americani, anche se potrebbe essere necessario un cambio. Presso l’aeroporto tutte le principali compagnie di autonoleggio americane dispongono di un proprio ufficio. Dal terminal si impiegano circa 20 minuti per raggiungere il centro della città. Rapid City è un centro turistico famoso in tutta America e l’offerta alberghiera è adeguata, così come le attrazioni di ogni genere. Il sito visitrapidcity. com è un ottimo punto di partenza per decidere che cosa fare in questa sorprendente cittadina. Da non mancare la carne di bisonte, specialità della zona.
Giorno 2: Rapid City
La scelta delle bellezze naturali poste vicino a Rapid City è praticamente infinito, ma fra quelle che non possono assolutamente essere mancate ci sono sicuramente le Badlands. Le Badlands sono una distesa di formazioni rocciose vecchie di 37 milioni di anni, un territorio mistico, una serie di rilievi aspri e aridi dai colori brillanti che compaiono misteriosi nella grande pianura americana e scompaiono altrettanto improvvisamente. Non ci sono parole per descrivere la magia di questa zona, ricca di fossili. Il modo migliore per visitarle è iniziare dal Ben Reifel Visitor Center, che da Rapid City si raggiunge percorrendo la I-90 verso est per circa 130 km e imboccando poi la SD-240 West. Questa strada attraversa il parco offrendo punti panoramici, la possibilità di imboccare i sentieri e percorrendola tutta si ritorna verso Rapid City.
A breve distanza si trova il Minuteman Missile National HIstoric Site, un sito di lancio nucleare dismesso la cui visita he ci fa vivere da vicino gli anni tormentati della Guerra Fredda.
Giorno 3: Rapid City
Un giorno intero (o anche di più) va dedicato alle Black Hills, le maestose colline venerate dagli nativi americani del luogo che iniziano pochi km a ovest di Rapid City. VI si trova il Mount Rushmore National Memorial, la massima espressione dell’idolatria americani per i suoi presidenti che si manifesta sotto forma di ciclopiche sculture che li raffigurano in cima a una collina. A pochi km troviamo il Crazy Horse Memorial, tuttora in costuzione, che rappresenta ali grande capo indiano in un vano tentativo di postume riconciliazione. Da non perdere il Custer State Park con la sua cospicua popolazione di grandi erbivori americani.

Giorno 4: da Rapid City a Cody
Si procede verso ovest imboccando la I-90 per lasciarla appena si incrocia la US-212 W e si punta diretti verso il Little Bighorn Battlefield, nel Montana. Percorrere la US-212 W è un’esperienza al limite del mistico perché bisogna mettere in conto chilometri e chilometri di solitudine interrotta solo da animali e da rare cassette della posta lungo la strada che lasciano presupporre la presenza di un’abitazione nella zona, che invariabilmente non si riesce a vedere. Inoltre, si può davvero capire perché il Montana è considerato il Big Sky State. Dopo circa 420 km si arriva a Little Bighorn e si visita il luogo di una delle più cocenti sconfitte patite dall’esercito americano da parte dei guerrieri nativi, un sconfitta che brucia ancora.
Ancora 240 km attraverso la I-90 prima e la US-310 prima di arrivare a Cody nel Wyoming, la città di Buffalo Bill, dove passare la serata ai margini dello Yellowstone National Park.
Giorno 5: Yellowstone
Yellowstone nell’immaginario americano non è un National Park qualsiasi, è il National Park per antonomasia. E anche chi non lo considera tale non può dimenticare che si tratta del luogo con la maggior concentrazione di geyser del mondo. Inoltre è sconfinato, grande come una regione italiana, e offre una serie infinita di bellezze inenarrabili, molte delle quali facilmente accessibili, altrimenti ci si può avventurare su uno dei tanti sentieri e godere di una libertà sconosciuta. Nella zona nord si deve assolutamente visitareil famosissimo Mammoth Hot Springs, le terrazze si acqua calda che sembrano sculture naturali.
Giorno 6: Yellowstone
Il secondo giorno lo possiamo trascorrere nella zona centrale, in cui non bisogna assolutamente mancare la Hayden Valley, il luogo con la maggior concentrazione di animali dell’intero parco, e il Canyon che sembra trasportarci in un’altra dimensione. La sera è perfetta per pernottare vicino al grande lago.
Giorno 7: Yellowstone
Il terzo giorno lo dedichiamo invece alla zona sud-ovest, per assistere allo spettacolo dei geyser. Si riparte dalla zona di Norris e si scende lentamente conoscendoli tutti a uno a uno, fino all’apoteosi del Grand Prismatic Spring, il lago vulcanico dalle acque limpide e dai caratteristici colori violenti ai bordi, e del Old Faithful, che erutta a intervalli regolari da milioni di anni.

Giorno 8: Grand Teton
Si lascia il parco di Yellowstone dall’uscita sud e si imbocca la US-89 North per arrivare in breve tempo al Grand Teton National Park, per godere delle visioni spettacolari delle ultime propaggini delle Rocky Mountains e del Jackson Lake. Si percorre la Teton Park Road e una volta giunti in prossimità dell’uscita ci si rende conto di quanta natura incontaminata è conservata in questo angolo di mondo in cui l’uomo è ospite timoroso e non sovrano incontrastato.
Giorno 9: da Grand Teton a Idaho Falls
Trascorriamo ancora qualche ora sui sentieri incontaminati del Grand Teton e poi, sicuramente malinconici, prendiamo verso sud per Jackson nel Wyoming e poi puntiamo verso ovest per arrivare dopo circa 200 km a Idaho Falls, per rilassarsi in questa piccola cittadina di circa 9000 abitanti e ripensare alle meraviglie assaporate nei giorni precedenti.

Giorno 10: Idaho Falls
Utilizziamo Idaho Falls come base per raggiungere il Crater of the Moon National Preserve, che si raggiunge utilizzando la US-20 W per circa 150. Utilizziamo l’intera giornata per scoprire i segreti di questa inospitale area lavica di circa 1000 km quadrati che proietta il viaggiatore in una realtà diversa anni luce dalle foreste rigogliose viste nei giorni precedenti. Non si può rimanere insensibili di fronte alla varietà degli spettacoli naturali che si possono ammirare in questa zona d’America. La sera si rientra a Idaho Falls, dopo avere attraversato la cittadina di Atomic City e aver salutato i suoi 29 abitanti, giusto per ricordare che gli Stati Uniti non sono solo metropoli modello New York City.

Giorno 11: da Idaho Falls a Salt Lake City
350 km ci separano da Salt Lake City, nello Utah, la città che segna il termine dell’itinerario. E’ arrivato il momento di tuffarsi nei ricordi ma non prima di avere visitato il Grande Lago Salato, il più grande dell’emisfero occidentale, vero e proprio polo di attrazione degli uccelli migratori ed ecosistema unico nel suo genere, o per chi preferisce dopo avere passeggiato vicino al quartiere generale dei Mormoni americani, sbalorditi dalla ricchezza del tempio centrale.