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New Orleans è una città diversa, nel panorama americano. In una società tutta proiettata verso il futuro, che quasi rinnega il suo passato al punto da limitarne l’insegnamento pure nelle scuole (oltretutto accuratamente “ripulito” per fare in modo che la cultura dominante ne esca sempre bene), New Orleans difende con i denti e con le unghie le sue antiche tradizioni, il suo passato glorioso, la sua incredibile vitalità culturale e artistica.

Una delle massime espressioni di questa “libertà” culturale che si è protratta nei secoli è il Carnevale, tradizione tipicamente europea che non trova risconto in nessun’altra parte degli Stati Uniti se non proprio a New Orleans, l’unica città che fa della sua discendenza francese un motivo di vanto, da esibire con orgoglio e non da nascondere quasi come fosse una sorta di peccato originale. E’ proprio questo che rende la città così interessante, così unica, così diversa dal resto degli Stati Uniti.

Non troverete niente di simile nel resto d’America, una nazione che celebra principalmente Halloween come festa pagana, come occasione per mascherarsi e per deviare dall’ortodossia religiosa. Carnevale è più una tradizione di derivazione prettamente latina e quindi portata dai francesi nel Nuovo Mondo: ovvio che venga celebrata solo nell’unica città che si sente ancora orgogliosamente francese (nonostante altre grandi città siano state fondate dai francesi), con i gigli degli Orleans in bella vista.

carnevale mardi gras new orleans

Oltretutto, e questo sì che è veramente americano, disporre di un’attrazione unica a livello nazionale rende la città una meta turistica per eccellenza, sia per gli americani che per gli stranieri, e quindi un’occasione per dare sfogo allo spirito imprenditoriale a stelle e strisce: durante il periodo del Carnevale (che coincide all’incirca con il nostro) è bene prenotare con largo anticipo l’eventuale albergo, e mettere in conto di vivere in una bolgia di persone che arrivano da ogni angolo di mondo per divertirsi alla luce del sole della Louisiana, che in questo periodo offre un clima temperato e assolutamente gradevole ben lontano dall’afa insopportabile delle caldissime estati del Golfo del Messico.

Il clou del periodo di Carnevale è ovviamente il Martedì Grasso, che qua viene pronunciato alla maniera francese e diventa quindi Mardì Gras. A dire il vero in tutta l’America si pronuncia alla francese (altra cosa estremamente strana), perché il Mardì Gras di New Orleans non è una banale data sul calendario, è l’appuntamento simbolo di una città simbolo. Una festa così importante da meritarsi addirittura una bandiera tricolore, in vero stile francese: il viola della giustizia, l’oro della potenza e il verde della speranza. Se non è tradizione vera questa!!

Nei giorni di Carnevale la città è invasa da migliaia di maschere che si danno appuntamento intorno alle sfilate dove i piccoli carri allegorici (niente a che vedere con le gigante costruzioni che sfilano a Viareggio) portano musica e allegria per le strade del French Quarter e non solo. Sui carri danzano e urlano in un crescendo di delirio collettivo le maschere appartenenti alle diverse congregazioni carnevalesche della città, che competono fra di loro per la palma della migliore rappresentazione allegorica. Negli archivi della città si trovano accenni a questa tradizione fin dal 1743 (anche se la festa è stata poi “istituzionalizzata” nel ‘800): si tratta quindi di una tradizione piuttosto antica anche per gli standard europei.

new orleans mardi gras

La festa poi va avanti fino a notte fonda, quando i bambini rientrano a casa contenti e l’atmosfera diventa ancora più “libera”. Gli eccessi autorizzati di Bourbon Street e dei suoi locali equivoci possono prendere nuovamente il sopravvento, senza inibizioni e senza limiti come da sempre avviene in questa zona franca dell’America perbenista e puritana. Altrimenti si può optare per una  delle tante feste in Maschera che vengono organizzate nei palazzi storici della città, che vanno avanti fino a notte fonda fra costumi di ogni genere. Vedo qualche analogia anche con il carnevale Veneziano, pur con i dovuti distinguo.

Una delle componenti veramente essenziali della festa è la musica, come ogni Carnevale che si rispetti, e questo rappresenta una vera manna per una città che in quanto a tradizioni musicali non è seconda a nessuno avendo dato origine al Jazz, una delle forme espressive più importanti del ‘900, esportato ovunque, copiato da sempre, e da cui hanno tratto ispirazione molte altre forme musicali che sono in voga ancora oggi, e lo saranno anche domani.

Ironia della sorte il Carnevale, festa comunque tragica perché incentrata sul dimenticare per un breve periodo il dramma dell’esistenza, calza perfettamente in questo periodo in una città copia da uno dei più grandi disastri naturali della storia. Gli effetti dell’Uragano Katrina sono ancora ben visibili anche se a distanza di anni, resi ancora più drammatici dalla crisi economica da cui solo adesso gli Stati Uniti stanno faticosamente uscendo: i disperati che rovistano nei cassonetti o che dormono sui cartoni di fronte agli alberghi di lusso sono ancora tanti. Forse il carnevale li aiuta a dimenticare, almeno per un giorno.