Zona: Lower Manhattan (Ellis Island)
Fermata Metro più vicina: raggiungibile mezzo traghetto (Battery Park)
Ideale per: conoscere la storia dei migranti e degli USA
Statua della Libertà e Ellis Island: ingresso prioritario o opzione flex
Statua della Libertà, Ellis Island e traghetto
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Alla visita della Statua della Libertà, sita sulla piccola Liberty Island si abbina sempre quella di Ellis Island, altro piccolo isolotto artificiale.
Questo perché il traghetto che porta a visitare la statua simbolo di New York, lo State Cruises, ferma poi proprio ad Ellis Island.
Ellis Island deve la sua fama al museo che ospita, quello sull’immigrazione, in grado di raccontare con sorprendente precisione e forte carico emotivo le storie di tantissimi disperati giunti in America passando proprio per il centro di smistamento di Ellis Island.
Ellis Island, il centro d’immigrazione
Prima dell’apertura del centro per l’immigrazione di Ellis Island, gli aspiranti cittadini americani venivano smistati al Castle Garden Immigration Depot di Manhattan.
A partire dal 1898 si decise di far transitare i migranti presso un isolotto ex base militare sito nel New York Harbor, a poca distanza da Liberty Island.
Da quel giorno il centro di Ellis Island ha ospitato oltre 12 milioni di migranti, provenienti da ogni parte del mondo, anche se maggiormente dall’Europa.
All’arrivo nel centro gli aspiranti cittadini dovevano mostrare i documenti ed essere sottoposti ad una visita medica che ne attestasse lo stato di salute: venivano letteralmente marchiati con del gesso sul corpo quelli con patologie da approfondire.
Chi passava la severa visita medica veniva poi ammesso alla Sala dei Registri dove si compilava tutta la documentazione necessaria per entrare nel paese. Chi veniva respinto, spesso perché cagionevole, se ne doveva tornare a casa (e chissà se vi faceva ritorno vivo).
La gente era ammassata ed attendeva anche giorni per avere il responso: erano tante le variabili in gioco e spesso non si veniva ammessi.
Alcune volte famiglie venivano separate poiché solo parte dei membri venivano ammessi.
Il 12 novembre 1954 il Servizio Immigrazione di Ellis Island chiuse definitivamente.
Come arrivare ad Ellis Island
Come accennavamo prima, ad Ellis Island si arriva con lo stesso traghetto che prima ferma a Liberty Island. Infatti la visita al Museo dell’Immigrazione è sempre idealmente abbinata a quella della Statua della Libertà.
Quindi chi va autonomamente può prenotare il suo ticket (consiglio di farlo con largo anticipo) sul sito ufficiale StateCruises: il battello parte dal molo di Battery Park, ferma prima a Liberty Island e poi ad Ellis Island. Ne parte uno ogni 25-30 minuti circa, naturalmente salendo a bordo potete anche decidere di saltare una delle due fermate restando sulla nave, quindi la visita di Ellis Island non è obbligatoria: scendete se volete visitare. (io vi consiglio di farlo).

Quando andare ad Ellis Island
Considerate che per visitare sia la Statua della Libertà che il museo dell’Immigrazione di Ellis Island ci vuole almeno una mattinata: il mio consiglio è di andare presto, per la prima corsa con il biglietto già in mano. La prima corsa c’è alle 8.30 (e i traghetti ci sono fino alle 17) ma mettete in conto che nei fine settimana o nei periodi di festa potete trovare una bella coda e non riuscire a prendere il primo battello.
Sulle isole potete restare quanto volete: nel sito di statecruises troverete tre diversi ticket acquistabili:
- Reserve ticket: battello + l’accesso alle due isole e al museo dell’Immigrazione
- Pedestal reserve ticket: aggiunge l’accesso al piedistallo della Statua della Libertà
- Crown reserve ticket: aggiunge la salita alla corona della Statua della Libertà
Quindi in tutti e tre è comunque compresa la visita al museo sull’immigrazione di Ellis Island.
Se avete un pass attrazioni, questo può comprendere il battello per Liberty Island + Ellis Island.
! Come sempre ricordo di non fidarsi di bagarini, venditori ambulanti che spesso offrono biglietti falsi. Acquistateli solo presso i canali ufficiali.
Visitare il museo sull’Immigrazione di Ellis Island
Dopo aver visitato Liberty Island che ospita la bellissima Statua della Libertà potrete riprendere il traghetto e navigare verso lo stop successivo, Ellis Island.
Non troverete nulla di meraviglioso a livello visivo ma posso assicurarvi che il museo sull’Immigrazione (Ellis Island Immigration Museum) è davvero molto interessante e racconta in modo assolutamente fedele tutto ciò che è successo in quegli edifici nei difficili decenni del secolo scorso.
I panorami sulla Lower Manhattan ce li siamo già gustati da Liberty Island, quindi si va dritti verso l’ingresso del museo (come detto compreso con i ticket del battello statecruises).
Ricordo che è inclusa nel prezzo anche l’audioguida (disponibile in italiano) che consiglio vivamente di prendere.
Il museo di articola su tre piani che sanno raccontare al meglio le storie, spesso drammatiche, che sono accadute al centro tra il 1898 e il 1954.
La collezione che ospita il museo è fatta di reperti storici come stampe, fotografie ma anche video interattivi e racconti audio: in questo modo si da spazio sia ad informazioni di carattere generale che a storie di vita, in grado di smuovere gli animi dei visitatori.
Al primo piano troverete due panoramiche sul fenomeno dell’immigrazione negli USA sia nell’epoca precedente l’attivazione di Ellis Island (Peopling of America Center, 1150 – 1890), sia nel post (New Eras of Immigration, 1954 – oggi).
Sempre al first floor trovate una delle aree più interessanti, The American Family Immigration History Center che raccoglie i dati estrapolati dai registri dei passeggeri delle navi.
60 milioni di storie che potrete visionare tramiti appositi PC: ricercate qualche vostro avo sbarcato ad Ellis Island.

Al second floor c’è la grande (e vuota) Registry Room dove i migranti attendevano il responso mentre chi era considerato pericoloso (perché malato nel fisico o nella mente) era letteralmente rinchiuso in attesa del rimpatrio.
Le esposizioni raccontano molto bene e ricreano quell’atmosfera di ansia, gioia e dolore.
Al terzo piano ci sono diverse mostre tra cui Flags of Faces che consiste in un video interattivo che mostra i volti dei migranti di ieri e di oggi che con le loro storie di dolore e rinascita hanno contribuiti alla creazione degli Stati Uniti d’America.
Prima di andarvene, riprendendo il battello, trovate un attimo per fermarvi davanti al The American Immigrant Wall of Honor che si trova all’esterno davanti al Main Building. In questo muro – memoriale troverete incisi i nomi di oltre 800.000 migranti che giunsero ad Ellis Island.