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La tradizione musicale newyorchese non si limita alle correnti più note, come il rock, il blues e il jazz: la città, infatti, possiede una vena classica di grande importanza. La ragione va innanzitutto ricercata nell’amore per la tradizione sinfonica che da sempre accompagna la città. Il tempio dove si celebra questo amore è, indubbiamente, Carnegie Hall, un edificio che si trova nella 7th Avenue e che spicca nel tessuto urbano per la sua forma elegante, un po’ retrò per via della struttura scura e severa e delle grandi finestre incastonate nella sua facciata.

L’edificio fu costruito nel 1890 dal filantropo Andrew Carnegie, un imprenditore di origine scozzese che dopo avere costruito un enorme patrimonio negli States si è dedicato a grandi opere filantropiche, impegnandosi nella costruzione di musei, biblioteche e della splendida hall che porta il suo nome. Se l’esterno dell’edificio si presenta molto scenografico, l’interno offre delle stanze di grande bellezza, tutte da scoprire. Carnegie Hall accoglie, infatti, tre sale principali, l’Isaac Stern Auditorium che ospita ben 2804 posti, la Zenkel Hall che ospita 599 posti e la Weil Recital Hall, la più piccolina che ne ospita 268.

La Carnegie Hall può quindi considerarsi il tempio della musica classica e leggera non solo della città di New York, ma degli interi Stati Uniti, in quanto essa propone una programmazione artistica indipendente, che annovera circa un centinaio di spettacoli per ogni stagione. Senz’altro alcuni di questi spettacoli sono assolutamente da considerarsi elitari, ma chiunque può avvicinarsi alla musica classica e sinfonica partecipando ad un evento, che viene proposto per più serate consecutive nel cartellone di programmazione.

La Carnegie Hall ha ospitato fino al 1962 la filarmonica di New York, ma ad oggi non ha una compagnia stabile. Grazie a questa scelta gli artisti che la frequentano arrivano da ogni parte del mondo e danno vita ad un cartellone di spettacoli ricchissimo, realizzato in tutto e per tutto per accontentare i ‘palati musicali ‘ più esigenti.