L’Arches National park è un luogo mistico, un luogo che dopo averlo visitato ti cambia per tutta la vita. Per tanti anni sono stato sempre poco attratto dalle bellezze naturali, finché non mi sono trovato di fronte agli incredibili spettacoli che gli Stati Uniti offrono. Fra tutti, quello offerto dall’Arches National Park è uno dei più stupefacenti. uno di quelli che non si dimenticano per tutta la vita!
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Quando sono stato all’Arches National Park venivo da giorni di on the road, avevamo già visto tante meraviglie e avevamo lasciato da poco la stupefacente zona di Page, quindi spettacoli naturali come l’Horseshoe e l’Antelope.
Poi era la stata la volta di un luogo selvaggio e incredibilmente pittoresco come Canyonlands.
Ne avevamo viste tante in sostanza e temevamo che l’Arches non ci avrebbe emozionato e non l’avremmo apprezzato come invece meritava.
Le nostre paure erano infondate e dopo una bella giornata di trail ci siamo ritrovati ad osservare il tramonto in quel posto mistico, con una luce dalle sfumature quasi innaturali.
Lì mi sono davvero sentito in pace col mondo.
Informazioni Geografiche sull’Arches National Park
Siamo nello Utah, zona centro orientale dello stato.
L’Arches National Park, come detto, si trova vicinissimo (davvero pochi minuti di auto) alla fortunata città di Moab, nello Utah, che offre poco più distante anche quell’altro incredibile scenario naturale che si chiama Canyonlands National Park (e molto altro, a essere onesti!). Considerate le sue limitate dimensioni, la vicinanza della città, la tipologia di bellezze naturali e la facilità con cui si raggiungono esso risulta particolarmente adatto anche ai bambini.
In direzione nord est troviamo la via per il Colorado: Grand Junction è la prima città di dimensioni rilevanti che si incontra (180 km circa).
Moab si raggiunge in auto in circa 4 ore da Salt Lake City, circa 5,5 ore da Denver e circa 6,5 ore da Las Vegas, città sedi degli principali aeroporti internazionali della zona. Qualunque soluzione si scelga, la strada da percorrere è già essa stessa un viaggio nel viaggio.
La città offre svariate soluzioni in termini di alloggio nonché svariati ristoranti e negozi specializzati per il campeggio, vista l’estrema vicinanza di attrazioni naturali del calibro di quelle di cui può “disporre” Moab.
L’Arches registra una superficie di 309 chilometri quadrati e un’altitudine media compresa fra i 1723 m e i 1245 m sul livello del mare.
L’altitudine rilevante influisce naturalmente sul clima della zona.

Quando andare all’Arches National Park: il clima
Il parco è aperto tutto l’anno, con possibili limitazioni durante i freddi inverni legati alle condizioni delle strade sottoposte alla neve. Le estati, viceversa, sono molto calde. Ne risulta che i periodi di maggiore affluenza sono la primavera e l’estate che regalano tramonti ed albe da cartolina.
Gli inverni dell’Arches possono essere piuttosto rigidi anche se le massime medie vanno sempre sopra lo zero. Nei mesi più freddi (Dicembre, Gennaio e Febbraio) le minime vanno frequentemente sotto lo zero e c’è anche il rischio di nevicate, che andrebbero a creare disagi ad un itinerario in zona.
Marzo e Novembre sono mesi variabili dove il rischio di precipitazioni nevose può ancor esserci, sopratutto nella prima parte di marzo e nella seconda di novembre.
Dalla seconda metà di Aprile a Ottobre, inizia il periodo “buono” per visitare il Parco: le estati possono però essere molto afose.
Non piove molto ma è comunque possibile trovare giornate uggiose o anche intensi e brevi temporali.
Una delle ultime volte abbiamo appena fatto in tempo a terminare la nostra escursione che è iniziato a piovere a dirotto. (con il mio telefono che lanciava continuamente allarmi “flash flood”).
Come arrivare all’Arches National Park
Arrivare è davvero semplice, soprattutto se si ha un gps: la strada principale è la US-191, da cui dovrete poi deviare verso l’ingresso.
Nella vicina cittadina di Moab (8km) è quasi sempre disponibile un servizio navetta che vi porta al parco ma se avete l’auto e non c’è un grandissimo caos potete tranquillamente andare in auto.
Alcune distanze: Grand Junction, Colorado (180km) | Durango, Colorado (262km) | Kayenta, Arizona (280 km).
Cosa fare e vedere all’Arches National Park
All’Arches più che mai vale un consiglio: le aree parcheggio vicino alle principali bellezze naturali sono piuttosto piccole e si riempiono facilmente (soprattutto in mattinata). Suggerisco quindi caldamente di entrare nel parco molto presto al mattino e puntare subito alle zone storicamente più gettonate, che vi indico nel prossimo paragrafo.
Da tenere conto che l’Arches, vista l’estrema vicinanza con Moab, non offre al suo interno né ristoranti né alloggi: si può solo campeggiare nelle aree riservate, prenotando in anticipo soprattutto nei periodi di maggiore affluenza.
L’ingresso al Parco si paga come sempre in loco e vale per un veicolo, se avete il Pass annuale l’ingresso è compreso!

Visitare l’Arches National Park
Visitare il parco è molto semplice: al suo interno si trova un’unica strada che collega tutti punti di principale interesse. Non c’è davvero il pericolo di perdersi.
All’Arches National Park, come suggerisce il nome, si va per ammirare i giganteschi archi naturali. Gli archi sono vere e proprie creature viventi dall’età veneranda, che parlano alle anime di coloro che sanno ascoltarli e raccontano la loro storia straordinaria: una lenta nascita fatta di forze apparentemente innocue come la neve e il ghiaccio ma che sono in grado di plasmare la nuda roccia a piacimento, una vita lunga e prospera che consente loro di essere testimoni di un mondo che non c’è più, e infine la morte, il crollo sotto il peso delle stesse forze che lo hanno creato prima e indebolito poi, erodendolo fino a sfiancarlo. Una parabola triste e meravigliosa allo stesso tempo.
Il paesaggio che ammiriamo oggi, quindi, è molto diverso da quello che i nostri pronipoti vedranno fra migliaia di anni perché nel frattempo 100 archi saranno crollati, ma altri 100 saranno nati. la vita e la morte si alternano sempre, in Natura.
L’altra cosa strabiliante è che solo in questa minuscola zona del Colorado Plateau si sono trovate le condizioni ideali per generare tantissimi archi, che sorgono maestosi a poca distanza l’uno dall’altro. Nel Canyonlands National Park, a pochissimi Km di distanza, sono una rarità. E’ lo stesso miracolo del Bryce Canyon, dove la concentrazione di hoodoos è incredibilmente elevata (sono letteralmente migliaia) mentre nel resto del grande west americano sono rarissimi. E’ stupendo, e di nuovo non posso non pensare che non ci sia una mano superiore dietro a tale magnificenza.
La vera star del parco, quello che conviene visitare per primo prima che il minuscolo parcheggio si riempia, è il Delicate Arch. Per vederlo da vicino è necessario percorrere un sentiero di circa 5 km piuttosto impegnativo sopratutto d’estate (non esiste ombra, per cui è bene partire davvero presto), ma chi non se la sente può invece vederlo dall’Upper Delicate Arch viewpoint. E’ semplicemente splendido nelle sue forme eleganti e nella delicatezza delle sue strutture, sottili e levigate, sintomo purtroppo di un’età avanzata.
Un’altra star del parco è il Double Arch, due archi vicinissimi fra loro che formano una volta immaginaria che svetta altissima sulla pianura sottostante. Una vera e propria cattedrale naturale in cui rendere omaggio per essere essere stata ammessi a uno spettacolo che lascia senza fiato. La notte poi la volta si accende delle 1000 stelle che brillano nel cielo infinito, ed ecco che ci ritroviamo di fronte a un capolavoro che nulla ha da invidiare alla Cappella Sistina. E’ poesia pura.
Io consiglio anche di visitare il minuscolo Sand Dune Arch. Si tratta di un piccolo arco (pochi metri di diametro) che si trova letteralmente nascosto all’interno di una due rocce gigantesche vicine fra loro, che ospitano al loro interno un piccolo spiazzo ombreggiato ricoperto di sabbia finissima e fresca e da poche piante disposte ad arte come in un giardino orientale. Un oggetto prezioso custodito all’inteno di uno scrigno intarsiato. Abbiamo avuto la fortuna di visitarlo da soli ed è stato come entrare in un mondo parallelo, solo e soltanto nostro, mentre il resto dell’umanità diventava un corpo estraneo. Sensazioni simili rimangono per tutta la vita, indelebili, anche nei bambini che sono prontissimi a percepire la diversità di condizione in cui si trovano.
Ma non si va all’Arches solo per gli archi. La Courthouse Tower e soprattutto il Garden of Eden offrono spettacoli naturali altrettanto splendidi fatti di forme ardite e ciclopiche contornati da piante e arbusti che spiccano, con il loro verde intenso, nel rosso infinito delle rocce che li tollerano.
E non dimentichamo i piccoli stagni (ephemeral pool) che prosperano dopo le piogge, salvo evaporare in pochissimo tempo: ospitano creature il cui ciclo vitale è scandito da pochi momenti di attività e da lunghi periodi di attesa sotterranei. veri e propri specialisti della sopravvivenza.
L’Arches è semplicemente incredibile.

Trail all’Arches National Park
Per conoscere davvero un parco i punti panoramici non bastano, occorre prendere parte ad uno dei tanti trail proposti dai ranger che gestiscono il parco.
Ce ne sono di varia difficoltà e lunghezza!
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Come dicevamo prima, la città più vicina è Moab che si trova a circa 8km. Li ho alloggiato tutte le volte che sono stato.
Ci sono alcune alternative possibili, sia più a sud Monticello (96km) o Fruita (nord est, in Colorado (145km).
Per visionare le strutture puoi cliccare qui.