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Un parco selvaggio, la cui diversità ne incrementa ulteriormente la bellezza, un’area che racchiude in sé tre diverse realtà affascinanti: una fascia costiera a ridosso dell’impetuoso Oceano Pacifico, una rigogliosa foresta pluviale, alte vette e ghiacciai.

Tutto questo dà origine ad un susseguirsi di scorci indimenticabili. Anche se a livello internazionale l’Olympic National Park è meno visitato di altri parchi, non è da sottovalutare perché anche qui Madre Natura si è espressa ai massimi livelli. Scoprite questa meraviglia con me.

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Geografia dell’Olympic National Park

Abbracciato dall’oceano, il parco si trova nell’angolo nord-ovest dello stato di Washington (estremo nord ovest USA), nell’Olympic Peninsula, un grande lembo di terra di 3.700 km2 separato dal Canada dallo stretto Juan de Fuca e dall’area di Seattle dal fiordo Puget Sound.

Storia dell’Olympic National Park

A livello paesaggistico poco è cambiato dal tempo dei nativi americani e dai primi insediamenti europei del ‘500.
L’Olympic Park è stato abitato dagli indiani più degli altri parchi nazionali statunitensi.

Gli indigeni che vivevano nella penisola cedettero le loro terre al governo federale con trattati del 1855 e 1856. Ora abitano in riserve lungo la fascia costiera.

Nel 1897 il presidente americano Cleveland decretò che la bellezza del territorio dell’Olympic Peninsula andava preservata. Il parco fu poi fondato ufficialmente il 29 giugno 1938 con un atto del presidente americano Franklin D. Roosevelt. Successivamente, nel 1976 l’Unesco dichiarò il parco riserva internazionale della biosfera e nel 1981 patrimonio mondiale dell’umanità. Nel 1988 il congresso americano ha stabilito che il 95% del parco è riserva nazionale a salvaguardia della sua natura selvaggia.

Qual è il periodo migliore per visitare l’Olympic National Park? Il clima

L’estate è mite, con poca pioggia e temperature giornaliere intorno ai 20°, occasionalmente si raggiungono 30°. Nel pomeriggio, vicino al mare, si avverte una certa brezza e durante la sera la temperatura scende parecchio.

L’autunno è fresco e piovoso con occasionali raffiche di vento. In montagna sono già possibili nevicate. In tarda estate e inizio autunno si formano banchi di nebbia e nuvole basse che solitamente scompaiono a metà giornata. Se amate vedere le foglie che sfoggiano tinte gialle e rosse allora questa stagione fa per voi.

L’inverno ha temperature fredde, anche sotto zero. La neve cade in quota e spesso anche più in basso dove generalmente si scioglie in pochi giorni. In questa stagione si praticano sci alpino, di fondo, slittino, snowboarding e si fanno ciaspolate nella neve.

La primavera è spesso piovosa, ventilata e con temperature che oscillano dai 2° ai 15°. In quota, dove è più freddo, si può trovare ancora la neve. È comunque il periodo in cui la natura si risveglia e i fiori iniziano a sbocciare. Però è bene attendere fine aprile – maggio.

Direi che il periodo estivo è un ottimo periodo per un viaggio all’Olympic National Park!

Come arrivare all’Olympic National Park

Arrivare in aereo

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Rialto Beach

Rispetto all’entrata del Visitor Center il parco dista 2h30 dall’aeroporto Tacoma di Seattle lungo la US-101N. Qui partono voli che collegano l’Europa ed è possibile noleggiare un’auto.

Noleggiare un’auto

Auto: Il paese di riferimento per il parco è Port Angeles, a 10 minuti tramite la E.1st Street e S. Race Street. Dalla capitale Olympia occorrono 2h30 con la US-101N e da Seattle 2h30 tramite la US-101N. I punti d’accesso al parco sono Hurricane Ridge Entrance con il Visitor Center vicino a Port Angeles, le entrate Elwha e Sol Duc nel lato nord della penisola, l’entrata Hoh Rain Forest nel lato occidentale e l’entrata Mora sulla costa.

Washington State Ferries: questo sistema di trasporto con traghetti effettua tratte che collegano il parco attraversando Puget Sound. Una delle destinazioni è infatti Seattle, la città più grande e famosa dello stato di Washington.

Cosa vedere all’Olympic National Park

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Le Olympic Mountains viste da Hurricane-Ridge

Il parco è impreziosito da una rigogliosa flora. Tra i fiori spiccano margherite, gigli, orchidee calypso, rose selvatiche, rododendro del Pacifico e Non ti scordar di me. Fra gli alberi e le piante, pini, cedri, felci, muschi, licheni, varie specie di abeti e altri tipi di conifere.

Popola questo parco una ricca fauna fra cui orsi neri, leoni marini, aquile calve, marmotte, lontre, procioni, castori, orche e trote. Nel parco si trova la più grande concentrazione del nord-ovest Pacifico di alci Roosevelt, una specie presente in quest’area costiera americana e canadese.

Il parco è diviso in tre distinte sezioniarea alpina, foresta pluviale temperata e costa Pacifica, la fascia costiera più selvaggia degli Stati Uniti. E’ il luogo ideale per chi cerca un viaggio di contemplazione e riconciliazione con la natura.

E’ importante sapere che al di fuori di pochi tratti percorribili in auto che raggiungono campeggi e un paio di siti, l’interno del parco si visita a piedi, in alcuni casi in bicicletta, attraverso sentieri e camminamenti per una full immersion nella natura, in un vero e proprio paradiso dai tanti volti.
Alcuni percorsi sono brevi, vicino ai punti di interesse e alla strada principale, altri più lunghi e con maggiori livelli di difficoltà. Ma niente paura, la strada panoramica US-101N. che lo abbraccia ad ovest, nord ed est consente una notevole visione dell’incantevole scenario del parco. Ci sono grandi opportunità per tutti. Prima di intraprendere qualunque tipo di trail è importante studiarlo e chiedere sempre consigli ai ranger del Visitor Center. La natura è bellissima, ma non ci si scherza!

Mount Olympus

E’ la cima più alta delle Olympic Mountains e quinta più elevata dello stato. Nonostante l’altitudine di soli 2.432 metri, buona parte della superficie è ghiacciata e quando si scalano le pareti s’incontra il Blue Glacier, il suo ghiacciaio più grande. Il monte Olympus, che si vede bene anche dalla fascia costiera, è una cima molto famosa e si può conquistare (anche con guida) tramite diversi sentieri, ognuno dei quali regala emozioni uniche.

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Il sontuoso Mount Olympus

Mount Constance

Con un’elevazione di poco inferiore a quella del Mount Olympus, questo monte è la vetta che spicca maggiormente nello skyline occidentale di Seattle. La cima di questa montagna è al confine fra l’Olympic National Park e il Buckhorn Wilderness, una bella area di montagna esterna al parco. Per raggiungere questo monte, che ospita un ghiacciaio nel suo versante nord, ci sono vari sentieri con diversi livelli di difficoltà. Dalla cima del Mount Constance si vedeno il Puget Sound e la catena montuosa Cascades (est di Seattle).

Hurricane Ridge

Un’area montuosa con un’elevazione massima di 1.598 metri. Dalla cresta si godono spettacolari vedute della natura circostante. Il nome deriva dalle forti raffiche di vento che soffiano in inverno. È una buona location per sciare e praticare snowboarding.

Hurricane Hill Trail

Ampio sentiero di moderata difficoltà lungo poco più di 2.5 km, utilizzato principalmente da aprile a settembre, che attraversa una foresta di pini e cespugli. Gli ampi spazi a cielo aperto lo rendono molto suggestivo; è possibile trovare neve anche quando non è inverno perché qui la cosiddetta “winter season” è più lunga.

Seven Lakes Basin Loop

Sentiero di 30 chilometri frequentato principalmente da aprile ad ottobre, un percorso dove le bellezze abbondano, fra laghi dal colore blu-verde, distese subalpine, foreste temperate e di montagna. E’ un paesaggio molto vario e per goderselo c’è da faticare un po’; è considerato un camminamento impegnativo ma di grandi soddisfazioni paesaggistiche.

Staircase Rapids Loop

Percorso di quasi 6.5 chilometri adatto a tutti. Costeggia un bel lago, passa attraverso una splendida foresta dove s’incontrano anche grandi cedri e una serie di cascate che cadono in una pozza dalle piacevoli sfumature blu-verde. Una spettacolare attrazione è il ponte sospeso di 64 metri che attraversa il fiume Skokomish.

Lake Angeles

Uno dei laghi alpini più grandi del parco, con acque color smeraldo e un’isola al centro dello specchio d’acqua. Fanno da cartolina le suggestive montagne e gli alberi intorno. Lake Angeles si raggiunge tramite un sentiero di media difficoltà.

Lake Crescent

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Lake Crescent @ Olympic National-Park

Questo lago lungo 19 chilometri e profondo 91 metri è uno splendido specchio d’acqua noto per il colore blu brillante e l’eccezionale chiarezza. Si pesca e si va in canoa. Devils Punch Bowl è un punto in cui è possibile nuotare e fare immersioni. Transitare lungo la strada panoramica US-101N. che lo costeggia nel versante sud è un vero piacere per gli occhi.

Lake Quinault

A sud-ovest del parco, questo lago da cartolina è accessibile in estate e chiuso in inverno. Nelle acque tranquille si può nuotare e nell’area si fanno tante attività, dal semplice relax panoramico, alla fotografia, alla pesca, al ciclismo, all’hiking e al kite flying.

Marymere Falls Trail

Sentiero adatto a tutti, lungo poco più di 2.5 km, che parte dal lago Crescent. Lungo il cammino si è immersi nella foresta pluviale fra alberi, arbusti, felci e muschi e con le spettacolari Marymere Falls, le cascate più alte del parco, con una caduta di 27 metri.

Sol Duc Falls

Nell’omonima valle, avvolte da una foresta lussureggiante, queste cascate scendono con più cadute lungo un canyon stretto e roccioso di 14.5 metri. Si raggiungono senza difficoltà tramite un breve sentiero e sono uno spettacolo da non perdere.

Hoh Rain Forest

Con un dislivello che varia da 120 a 760 metri, questa è una delle foreste pluviali più estese degli States, protetta dallo sfruttamento commerciale. Le specie dominanti sono lo stika spruce e il western hemlock, due specie di abete. Si trovano anche aceri, pioppi e il coast douglas fir, un altro tipo di abete. Alcuni raggiungono l’altezza di 95 metri con un diametro di 23. Quando qualche albero cade, nulla di quanto Madre Natura ha disposto viene modificato. Popolano quest’affascinante area sempre verde ed umida alci della specie Roosevelt, cervi dalla coda nera, gufi a macchie, orsi neri, linci rosse, giaguari, puma e procioni.

Hall of Mosses Trail

Sentiero facile e breve (1.3 km) ma incantevole tra muschi, felci ed alberi verdi nella foresta pluviale Hoh. Nell’ambito della stessa area il percorso è abbinabile a Spruce Nature Trail e Hoh River Trail.

Spruce Nature Trail e Hoh River Trail

Camminamenti adatti a tutti di circa 2 km, molto suggestivi, che si sviluppano nella foresta Hoh costeggiando anche l’omonimo fiume. E’ un buon abbinamento in giornata con Hall of Mosses Trail.

Quinault Rain Forest

In questa lussureggiante foresta pluviale le specie più presenti sono abeti e cedri. Svettano gli alberi più grandi dopo quelli in California e Nuova Zelanda ma si trovano anche felci e muschi. E poi s’incontrano le Merriman Falls, cascate di 12 metri circondate da una rigogliosa vegetazione. L’area è considerata molto facile da esplorare, con un sentiero frequentato principalmente da marzo a ottobre.

Rialto Beach

Tronchi sul bagnasciuga lungo una spiaggia rocciosa con faraglioni scenografici che emergono nei pressi della riva; questa è l’immagine da cartolina di Rialto Beach a circa 60 km da Lake Crescent. Hole in the Wall è una particolare roccia nell’oceano a forma di arco a circa 2.5 km dalla spiaggia. Dal litorale si può vedere Destruction Island (non accessibile al pubblico), un isolotto distante 1.6 km da Ruby Beach, habitat di uccelli e animali marini.

Ruby Beach

Questo litorale deve il nome ai cristalli color rubino fra la sabbia. Anch’esso è noto per i faraglioni che emergono dalle acque; ce ne sono vari e al tramonto lo spettacolo è notevole. I tronchi sulla spiaggia confermano la suggestione selvaggia dell’area.

Kalaloch Beach

Ampia spiaggia dalla sabbia compatta ideale per le famiglie e per chi pratica jogging. Qui non ci sono faraglioni, ci sono pozze create dalle maree. I fiumi costieri tagliano la spiaggia in varie sezioni e la pesca è molto praticata. Nella lingua indigena Quinault, il termine Kalaloch significa “buon posto dove sbarcare”, questa infatti è un’area dove trovare buoni sentieri e alloggi.

Browns Point

Questo punto, rivolto al fiordo Puget Sound, appartiene all’area costiera poco più a nord di Kalaloch Beach. Qui si possono vedere le stelle marine, nella più grande concentrazione di tutto il parco. Il maggior punto d’interesse è rappresentato dal faro bianco che spicca nel blu del cielo e del mare.

Informazioni Utili

  • L’ingresso al parco, valido per 7 giorni, costa 30$ per le automobili, 25$ per le moto e 15$ per biciclette e pedoni.
  • Il parco è aperto tutto l’anno ma in inverno possono esserci problemi di accessibilità
  •  Ci sono hotel e campeggi all’interno e nei dintorni del parco.
  • I vostri amici a quattro zampe sono ammessi nei campeggi, nelle aree pic-nic, nelle zone pavimentate e solo nei seguenti luoghi e sentieri: le spiagge fra Hoh e Quinault Reservations, da Rialto Beach Parking Lot a Ellen Creek, Peabody Creek Trail, Madison Falls Trail e Spruce Railroad Trail.
  • Si possono noleggiare biciclette, ad esempio presso il Log Cabin Resort per 1/2/5 o 8 ore.