Nel continente americano tutto è gigante. Madre Natura ha profuso tutto il suo impegno nel creare un insieme armonioso e perfettamente proporzionato: ha disegnato un continente sconfinato e lo ha popolato di lande e creature altrettanto imponenti, altrettanto maestose. Le Sequoia, gli alberi millenari che popolano alcune zone dell’ovest americano, sono uno degli esempi più lampanti di questo gigantismo diffuso. Il Sequoia National Park è il loro santuario.
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Informazioni utili su Sequoia
Il Sequoia National Park, nella zona centrale della California, forma un unico gigantesco complesso assieme al Kings Canyon National Park, con cui condivide il confine nord, cui vanno aggiunte le aree della Sierra National Forest, della Sequoia National Forest e della Inyo National Forest. Si tratta di una zona particolarmente montuosa (Il Mount Whitney, all’estremo est del parco, arriva a 4500 metri di altezza) caratterizzata da strade strette e abbastanza impegnative al punto che alcuni tratti sono vietati a camper e roulotte. Devo anche aggiungere che ho visto parecchie Harley Davidson tornare indietro perché messe a dura prova dagli stretti tornanti continuativi.
Il parco è aperto tutto l’anno, anche se è bene sempre controllare sul sito del National Park Service per essere aggiornati su eventuali chiusure temporanee di alcune strade a causa della neve. Il periodo migliore per visitare il parco è comunque quello compreso fra la primavera e l’autunno, quando la vista e l’olfatto sono inebriati dai 1000 colori e profumi della primavera in fiore.
Un ottimo punto di partenza è la simpatica cittadina di Visalia, dove ho pernottato anche io in luglio. Posta al centro di una ridente vallata coltivata a frutta offre buoni ristoranti e una adeguata ricettività alberghiera oltre a un’esperienza di una California diversa, lontana dalle spiagge patinate e dagli eccessi a tutti i costi. Da Visalia si percorre la Ca-198 per 35 miglia circa e si giunge al Ash Mountain Entrance del parco.

Per raggiungere Visalia l’aeroporto internazionale più vicino è quello di Los Angeles, posto a circa 300 km di distanza per percorrere i quali, però, si deve mettere in conto la possibilità di trovarsi rallentati nell’infernale traffico della città. Un’alternativa è atterrare a San Francisco, ma anche in questo caso il traffico è un fattore da considerare durante la pianificazione del viaggio. Chi non volesse pernottare a Visalia può invece appoggiarsi a Fresno, posta a breve distanza.
All’interno del parco sono disponibili sia alloggi di tipo alberghiero, sia aree attrezzate per il campeggio. E’ opportuno prenotare con congruo anticipo. Non mi risulta che si tratti di un caratterizzato da una massiccia affluenza di visitatori, ma è bene evitare brutte sorprese.
La maggior parte della superficie del parco non è raggiungibile con i mezzi, dato che le strade generalmente si limitano alla zone ovest della riserva: bisogna mettere in conto di percorrere lunghi e in alcuni casi impegnativi sentieri montani per arrivare nelle zone più recondite e più incontaminate di questa straordinaria parte della California.
Cosa vedere nel Sequoia National Park
All’interno del parco vi sono dei luoghi che restano per sempre nella memoria di quei fortunati che possono visitarli.
Dalla Ash Mountain Entrance si percorrono circa 17 miglia di stretti tornanti, che mettono a dura prova gli stomachi dei viaggiatori, per arrivare alla Giant Forest, la Foresta dei Giganti. Mi nome fu più azzeccato. Qua si ammirano sbalorditi le millenarie sequoia, alte quanto campi di calcio, le più antiche creature viventi esistenti al mondo (al punto che ogni albero è chiamato affettuosamente con il suo nome proprio) che ancora oggi crescono lentamente ogni anno, e si impara a capire il segreto della loro longevità che risiede principalmente nella corteccia assolutamente impenetrabile a ogni forma di sollecitazione esterna, sia di origine meteorologica che animale.
Dopo avere percorso un breve ma ripido sentiero asfaltato si giunge poi al General Sherman, il più grande albero del mondo. Imponente è un termine riduttivo per lui: si percorre il lungo recinto che delimita il suo spazio alla ricerca di una angolo da cui riuscire a fotografarlo per intero, ma è tutto inutile. Uno spettacolo imperdibile, che non ha eguali.
Molto interessante può essere anche la visita alle grotte di Crystal cave, che si raggiungono dopo un percorso di 9 miglia che generalmente prende un’ora di tempo: la particolarità delle grotte è che sono formate di marmo, con effetti scenici spettacolari.

Imperdibile è la salita al Moro Rock, un gigantesco monolite raggiungibile sia in auto cha traverso un sentiero. Particolarmente affascinante soprattutto al tramonto, questo punto panoramico offre una vista impareggiabile che si spinge fino a 100 miglia di distanza quando le condizioni meteo lo consentono, ma anche quando questo non è possibile permette di vedere le gigantesche sequoia dall’alto.
Uno dei paradisi del trekking è la zona del Mineral King, che si raggiunge al termine di una strada terribile lunga 25 miglia (nel miglio peggiore si contano 29 curve) che consente l’accesso a una zona veramente selvaggia e incontaminata.
Un parco che offre a chiunque un motivo per amarlo.
Sequoia National Park: guida di viaggio, cosa vedere
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