La prima volta che si entra nello Zion National Park si percepisce una sorta di differenza rispetto al panorama circostante, un qualcosa che lo rende unico rispetto alle tante altre meraviglie che si annoverano in questa splendida zona del mondo. Poi, una volta presa confidenza con l’ambiente circostante, ecco la rivelazione: si tratta di uno dei pochi parchi in cui la strada principale corre in alto anziché sul fondo del canyon. Ma non solo: la strada rossa, le rocce rosse a loro volta e le venature più scure rendono l’esperienza davvero mistica.
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Informazioni utili
Lo Zion National Park si trova nella zona dello Utah, a meno di un’ora di auto dall’Arizona. Una zona davvero baciata dalla fortuna viste le incalcolabili meraviglie naturali che sorgono in un’area tutto sommato ristretta e piuttosto impervia. Lo Zion si raggiunge volando su uno dei principali aeroporti internazionali disponibili (Phoenix, Salt Lake City e sopratutto Las Vegas, il più vicino) e poi guidando attraverso le meravigliose strade che dominano l’immaginario di tanti viaggiatori: la I-15 è la più vicina arteria di grande comunicazione disponibile, mentre la US-89 è sicuramente l’alternativa di maggiore suggestione.
Si può andare allo Zion in qualsiasi stagione, a patto di tenere di conto che in alcuni periodi parte del parco può risultare interdetto a causa della neve. Le suggestioni sono comunque assicurate.

Visitare lo Zion National Park
Partiamo da un presupposto: lo Zion National Park è grande ed estremamente impervio, e presenta ampie zone dove la presenza umana è rarissima. Questo lo rende una delle mete più affascinanti da scegliere, e gli consente di offrire un’ampissima possibilità di scelta per quanto riguarda le attività: rafting sui suoi fiumi, trekking sui tantissimi sentieri a disposizione, scalate delle sue imponenti cime, e tantissimo altro.
Dalla I-15 si può entrare direttamente nello Zion, nel suo angolo nord-occidentale e penetrando solo per pochi chilometri, per visitare i Kolob Canyons, tutti unici e tutti meravigliosi grazie alla maestosità delle pareti e al colore indimenticabile delle rocce, e il poetico Kolob Arch.
Dalla zona del Kolob Canyons esiste solo un modo per raggiungere le altre zone del parco dotate di accesso alle auto: camminare, camminare per ore lungo lo Hop Valley Trail per raggiungere la Kolob Terrace Road, una strada stretta e impervia non praticabile dai veicoli di grandi dimensioni che permette di raggiungere la Kolob Reservoir, uno splendido lago posto a oltre 2000 metri sul Kolob Plateau da cui godere di una vista impagabile immersi in una natura incontaminata e potente, che non permette improvvisazioni. Ma i più arditi sanno che proprio in questa zona si trova una delle attrazioni principali dello Zion, la cosiddetta “Subway”, un piccolo canyon dalle pareti semicircolari a formare quasi la galleria di una metropolitana (la subway di NYC, appunto): posto fra 2 cime dal nome evocativo (Guardian Angels) impone a coloro che voglio vederlo ore e ore di camminata impervia, ma offre uno spettacolo che non ha eguali al mondo.
Poi, nuovamente il nulla più assoluto: solo natura e solo piccoli sentieri lungo cui assaporarla, viverla, nutrire l’anima dei suoi doni.
Proseguendo idealmente verso sud, si arriva infine alla zona più frequentata dello Zion National Park. Vi si accede utilizzando la US-9, sia da est che da sud ovest. La mia preferenza personale va di gran lunga all’ingresso est, dato che la strada panoramica che si snoda a picco sul canyon offre panorami e sensazioni indelebili, come quella di osservare il volo dei grandi uccelli predatori dall’alto mentre volteggiano vigili e incessanti alla ricerca delle prede sul terreno. Si deve anche attraversare una lunga galleria non illuminata, che penetra furtiva nella montagna e rende il percorso da est vietato alle biciclette e ai pedoni.

In ogni caso il punto di arrivo della US-9, a prescindere dalla direzione da cui si intende muovere, è lo Zion Canyon Visitor Center. Affollato fin dal mattino, rappresenta il punto di partenza ideale per accedere alle meraviglie più recondite che lo Zion offre e che nel periodo di maggiore affluenza (da aprile a ottobre) si possono raggiungere solo ed esclusivamente utilizzando i bus navetta che partono, appunto, dal Visitor Center. Non esistono infatti spazi idonei al parcheggio di molte auto nella zona del Zion Canyon.
Il percorrere lo Zion Canyon Scenic Drive è già di per se un’esperienza che merita qualsiasi tipo di viaggio, anche estenuante, ma le vere soddisfazioni Madre Natura ce le regala una volta che scendiamo dal bus e respiriamo l’aria fresca e purissima del parco.
Il Virgin River, autore del capolavoro, ci accompagna discreto fino al Temple of Sinawava, da dove camminando ancora si raggiungono The Narrows, forse l’attrattiva principale dello Zion. Si tratta di un canyon strettissimo (da cui il nome di Strettoia, un nome assolutamente azzeccato), un’unghiata di pochi metri di larghezza ma profonda centinaia nella terra più antica, lungo cui scorre il Virgin River. Non esiste sentiero, non esiste ponte, chi vuole essere protagonista deve camminare con i piedi nell’acqua fresca d’estate e gelida d’inverno e avanzare sui sassi scivolosi per dimostrare a se stesso e a Madre Natura, che osserva minacciosa, di essere degno del posto in cui si trova., degno dello spettacolo meraviglioso cui si ha la fortuna di assistere. Anche in questo caso non stiamo parlando di un luogo in cui è possibile improvvisare: le temperature possono essere rigide anche se fuori il caldo è torrido, le acque turbinose non ammettono errori e il rischi di un innalzamento repentino del livello è sempre possibile. Per questo motivo seguire i consigli dei ranger, che possono a prima vista apparire eccessivi, è una condizione imprescindibile per la propria sicurezza e non un’ammissione di debolezza. Il vero debole è colui che pensa di non avere bisogno di nessun altro, è colui che pensa di sapere tutto.

Lo Zion è questo: molto più di un parco, un essere vivente, una creatura che sa gratificare come nessun altro chi accetta di vivere secondo le sue regole. Chi lo fa non avrà rimpianti.
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