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Pittsburgh è un città relativamente piccola: quasi 400.000 abitanti che diventano 2.4 milioni si si considera l’intera area metropolitana. Nonostante le dimensioni non ragguardevoli è una delle città più importanti per l’economia americana: soprannominata the “steel city”, la città dell’acciaio, per via delle tantissime imprese legate appunto all’acciaio, da sempre ha beneficiato di una invidiabile posizione alla confluenza dei fiumi Monongahela e Allegheny da cui si origina il fiume Ohio: quest’ultimo è uno dei principali affluenti del Mississippi  ed è quasi interamente navigabile per il trasposto delle merci (un sistema di comunicazione molto in voga sui grandi fiumi americani).

Non stupisce quindi che Pittsburgh, fondata dai francesi, fu a lungo contesa e infine conquistata dagli Inglesi. Proprio la sua collocazione geografica le ha fatto meritare l’altro soprannome di città dei ponti, che si contano nel spropositato numero di 446!

Pittsburgh, comunque, non ha mai dormito sugli allori e ha saputo negli anni incentrare la propria economia su attività diversificate che le ha evitato il destino difficile e irto di insidie e che sta affrontando Detroit.

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Come arrivare a Pittsburgh

Pittsburgh può essere raggiunta via treno dalle grandi città della costa atlantica, oppure in automobile: sulla direttrice nord-sud è attraversata dalla I-79, mentre se si vuole arrivare da est si deve prendere la Pennsylvania Turnpike (I-76) una delle poche autostrade americane a pagamento che proprio vicino a Pittsburgh si immette sulla infinita I-70 (che vi porta fino nello Utah dopo avere attraversato indianapolis, St. Louis, Kansas City e Denver, Nonché le montagne Rocciose) in una maniera che definire bizzarra è il minimo: si paga il pedaggio, si esce in un incrocio semaforico pieno di ristoranti e stazioni di servizio, si gira a destra e ci si immette sula I-70. Di raccordo autostradale non c’è traccia.

Gli inverni a Pittsburgh sono  lunghi ed estremamente rigidi: nel 1994 si è toccato il record di temperatura negativa di -30°C. Decisamente più opportuno approfittare dell’estate, mediamente non troppo calda.

pittsburgh consigli viaggio

Consigli di viaggio Pittsburgh

Pittsburgh vanta un’intesa vita culturale ed artistica, frutto principalmente del mecenatismo dei gradi industriali del passato. Teatri e sale da musica non si contano, e non a caso Pittsburgh ha una lunga tradizione di musica jazz e contemporanea. Fra i tanti musei, poi, che impreziosiscono la città, il più importante è sicuramente il Andy Warhol Museum: l’artista che è diventato negli anni l’icona riconosciuta della Pop Art a livello universale è infatti uno dei figli più celebri di Pittsburgh che in ogni caso, a testimonianza della sua vitalità culturale, ha dato i natali fra gli altri a Gene Kelly, Christina Aguilera, Henri Mancini, George Romero, Albert Warner, F. Murray Abraham, Michael Keaton e Demi Moore. Il museo ospita una collezione davvero estesa dell’eclettico artista, e non a caso è visitato da oltre 9 milioni di persone l’anno. Notevole anche il Museo di storia Naturale, e non manca ovviamente un parco a tema datato ultimi anni del 19esimo secolo (Kennywood).

pittsburgh Mount Washington

Chi invece non è interessato ai musei troverà sicuramente rilassante passeggiare lungo i fiumi che tanta importanza hanno nella vita sociale ed economica della città di Pittsburgh. I parchi che si aprono lungo i 3 corsi d’acqua sono tantissimi perché Pittsburgh non sfugge alla splendida regola americana di offrire tante zone verdi nelle proprie città. Una delle mete preferite da locali e turisti,  perfetta per passeggiare e per ammirare il caratteristico skyline della città, è il Point State Park, la punta del cosiddetto Golden Triangle. Si tratta di una grande area verde alla confluenza dei 3 fiumi che sfoggia una caratteristica fontana proprio alla cuspide occidentale, e dove si possono vedere le vestigia militari più antiche della città.

Chi invece volesse godere di una panoramica del Golden trainale deve recarsi dall’altro lato del fiume Monongahela e prendere la Duquesne Incline, una teleferica inaugurata addirittura nel 1877 che scala il Mt. Washington e da’ la possibilità di ammirare l’intera città dall’alto. Tra l’altro il vagone è stato recentemente restaurato e riportato alle condizioni originali degli arredi, e quindi offre adesso la stessa esperienza che potevano assaporare i viaggiatori di un tempo.

Chi invece fosse un grande appassionato di architettura (come me) può utilizzare Pittsburgh come base di partenza per una visita alla celebre “Casa sulla Cascata” (Falling Water), capolavoro di Frank Lloyd Wright che da Pittsburgh dista poco più di un’ora di macchina (clicca per la mappa) da percorrere, fra l’altro, fra gli splendidi boschi di questa zona egli Stati Uniti.

Varrebbe la pena di andare a Pittsburgh solo per quella.

Dove mangiare a Pittsburgh

Siamo stati un paio di giorni in città e durante il giorno abbiamo sempre mangiato molto rapidamente, per fortuna il nostro hotel aveva la colazione continentale inclusa e potevamo rifocillarci per bene la mattina.

A cena abbiamo avuto due esperienze diverse, la prima sera siamo stati nei pressi di Market Square ma vi giuro non ricordo il nome della panineria: personale scortese, panino non buono e pieno di patatine fritte.

La seconda sera invece siamo finiti da Butcher and the Rye (212 6th St, Pittsburgh, PA 15222) che si trova sempre centralissimo. Si tratta di una sorta di pub ma con una cucina decisamente più ricercata, ottima scelta di birre e whiskey: il prezzo è stato sicuramente più alto rispetto all’altro ma come qualità non c’è assolutamente paragone, un buon modo per chiudere la nostra avventura a Pittsburgh, una città all’apparenza fredda ma che sono riuscito ad amare profondamente.