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Oggi pubblichiamo il racconto scritto da Luca Signorini

Cincinnati è la terza città dell’Ohio, situata nell’angolo Sud Ovest dello Stato. Città assolutamente poco turistica e per questo intrisa di quello spirito USA che la rende un’ottima meta per viaggi on the road.
La città di per se è molto carina anche se per la quasi totalità è composta da uffici, quindi nel week end tendenzialmente è vuota e per questo si visita con estrema tranquillità. Stupenda l’atmosfera che si respira nei giorni delle partite nei dintorni degli stadi (Baseball e Football, entrambi magnifici). I biglietti per le partire devono essere compranti con un po’ di anticipo anche se le due squadre non sono di certo famose per i loro ultimi risultati. Questo la dice lunga sullo spirito che aleggia da queste parti.

La musica country invade ogni stazione radio, ogni centro commerciale ed ogni persona. Queste ultime risultano essere un po’ rozze ma infinitamente gentili e disponibili, martellando di domande curiose un italiano che capita da quelle parti, creando un’atmosfera stupenda.
Imperdibile è il panorama che si può ammirare dall’altra parte del fiume Ohio, quando si sta già calpestando il suolo del Kentucky. Infatti vi sono cittadine come Covington e Newport che, oltre ad offrire una vita notturna molto movimentata, dispensano viste da paura della Queen City.

Prendendo la Highway 75 verso Sud, dopo due ore di macchina si arriva a Lexington, una delle più grandi città del Kentucky. Tale strada è costeggiata, per chilometri e chilometri, da bianche staccionate con all’interno cavalli ed ancora cavalli. Con un bel disco country in macchina, il finestrino abbassato, velocità costante e lenta si può ammirare quello che secondo me è lo spirito americano, il paesaggio, la strada, i profumi… Ogni persona, passando per la città o per i centri più piccoli, non lesina un gesto di saluto per poi riprendere la routine quotidiana.
Facile anche fare una visita a qualche allevamento, ricavandone foto stupende; basta chiedere al primo agricoltore se è possibile fare foto all’esterno. Sarà lui stesso a voler farvi fare un giro all’interno. Gente assolutamente ospitale, basta un livello di inglese intermedio per intavolare una bella chiacchierata ed apprezzare più da vicino la way of live da queste parti. Assaggiato un pezzo di pollo fritto, del pesce gatto anch’egli fritto e bevuto un goccio di buon buorbon fatto in casa si può ripartire per nuovi lidi, avendo ancora nella mente il sorriso sdentato di un perfetto sconosciuto, ormai amico.