Tutto ha inizio con la famosa “conquista del West”, verso la Connecticut Valley, la valle dell’Ohio, il Kentucky, le Montagne rocciose, il Missouri e il deserto americano, l’Oregon e le miniere californiane, zone che offrivano risorse più facilmente accessibili, grazie a cospicue concessioni di terre e politiche governative propense agli insediamenti.
Il West americano era quindi un territorio dalle possibilità illimitate in mano a un’unica nazione, ricco di aree geofisiche fertili, foreste, minerali, clima favorevole e grandi fiumi navigabili, un luogo meraviglioso dove niente era proibito a chi fosse provvisto di forza e volontà sufficienti.
Mentre la conquista del West procedeva, gli Stati Uniti formularono una proposta di legge sull’ovest, che fu poi applicata all’intera nazione: un ordinamento del 1785 regolò la vendita delle terre, un altro del 1787 appoggiò la formazione di scuole e altri centri per l’educazione; il Pre-emption Act del 1841 difese i diritti dei cosiddetti “uomini della frontiera” a detenere i terreni, e nel 1862 lo Homestead Act giunse quasi a coronare il sogno di ogni famiglia di possedere un pezzo di terra. Tuttavia, le grandi risorse del West percepite come infinite, ne favorirono lo sfruttamento indiscriminato e talvolta la distruzione: l’annientamento della fauna selvatica, dai castori ai bisonti, e la distruzione delle foreste avvennero sia per profitto che per liberare le terre coltivabili.
Le Grandi pianure, facenti parte di circa un quarto dell’intero territorio nazionale, furono quasi distrutte nel giro di una generazione, dal cattivo uso che aspiranti e inesperti agricoltori, avevano fatto della terra, truffati dagli speculatori terrieri. E soprattutto l’espansione a ovest portò allo sterminio delle popolazioni native a causa delle guerre ed epidemie, defraudate di ogni diritto, poste in riserve dove persero tradizioni e identità culturale.
La democrazia americana e il carattere nazionale, le cui radici risalgono alla colonizzazione del West, erano beneficio esclusivo dell’uomo bianco, che considerava il possesso e lo sfruttamento del territorio un suo diritto naturale, eliminando gli ostacoli materiali o umani, che avrebbero potuto rendergli difficoltoso il proposito di espansione. Insieme a tutto questo stato di cose, il West è però anche ricordato per due leggendari personaggi, che hanno contribuito ad arricchirne la storia: i banditi Billy the Kid e Jesse James.
Billy the Kid, nato come Henry McCarty, conosciuto anche come Henry Antrim o William Harrison Bonney (Manhattan, 23 novembre 1859 – Fort Sumner, 14 luglio 1881), fu un criminale statunitense. La leggenda narra che abbia ucciso 21 uomini, uno per ogni anno della sua vita. Morì dopo essere sfuggito all’impiccagione, per mano dello sceriffo Pat Garrett. Poco conosciuto durante la sua vita, entrò nella leggenda l’anno successivo alla sua morte, quando il suo giustiziere pubblicò una sua biografia intitolata L’autentica vita di Billy, the Kid. Grazie al resoconto di Garrett, Billy the Kid divenne una delle più importanti figure simboliche del west. Le sue avventure criminali ebbero inizio il 23 settembre 1875, quando McCarty fu arrestato per aver nascosto un pacco di vestiti rubati, per conto di un uomo che voleva fare uno scherzo ad una lavanderia cinese. Due giorni dopo McCarty finì nella prigione della contea, dalla quale riuscì ad evadere in poco tempo. Da quel momento in poi, McCarty divenne un fuggitivo, riuscendo poi a trovare un lavoro come assistente e mandriano in un ranch itinerante nel sud-est dell’Arizona. Nel 1877, in Arizona, assunse il ruolo di trasportatore civile per il Fort Grant Army Post, con il compito di trasportare i tronchi di legno dal campo dei taglialegna fino alla segheria.
Qui però, ebbe da ridire con un certo Frank “Ventoso” Cahill, che non perdeva occasione per rendergli la vita impossibile. Un giorno i due vennero alle mani, e Billy reagì uccidendo Cahill. McCarty fu nuovamente arrestato, ma riuscì ancora una volta a scappare. Nell’autunno del 1877, William Bonney (McCarty) arrivò nella Contea di Lincoln, Nuovo Messico, e fu assunto come guardiano di mandrie da John Tunstall, un mandriano inglese, proprietario di ranch, banchiere e mercante, e dal suo socio, Alexander McSween, un famoso avvocato. Un conflitto, conosciuto in seguito come la Guerra del bestiame della contea di Lincoln, iniziò tra i mercanti residenti in città e i possessori di ranch.
Il 18 febbraio 1878, Tunstall, disarmato, venne sorpreso allo scoperto mentre stava pascolando la mandria e assassinato. L’omicidio di Tunstall fece arrabbiare Bonney e gli altri lavoratori del ranch, che decisero di costituire un gruppo chiamato i Regolatori, guidato da Richard “Dick” Brewer e composto oltre a lui da Jim French, Frank McNab, John Middleton, Fred Waite, Henry Newton Brown e l’ormai noto McCarty. William Bonney e i suoi compagni catturarono Bill Morton e Frank Baker, che colpevoli dell’orribile crimine, vennero giustiziati il 9 marzo. Mentre tornavano verso Lincoln uccisero anche uno dei membri del loro gruppo, un uomo chiamato McCloskey, sospettato di essere un traditore. McCarty prese su di sé il comando dei Regolatori a seguito della morte di Brewer.
Nel gennaio del 1880, uccise un uomo chiamato Joe Grant nel saloon di Fort Sumner. Grant si stava vantando che avrebbe ucciso Billy the Kid se l’avesse visto, non immaginando che l’uomo con cui stava giocando a poker fosse proprio lui. In seguito, Billy fece amicizia con un barista che era stato cacciatore di bisonti, di nome Pat Garrett, diventato poi sceriffo della Contea di Lincoln nel novembre del 1880. Ai primi di dicembre reclutò un gruppo di volontari per arrestare McCarty, ora conosciuto solo col nome di Billy the Kid, e mise una taglia di $500 sulla sua testa. Incredibilmente, dopo una disperata resistenza durata qualche giorno, McCarty fu imprigionato nella città di Mesilla in attesa del suo processo, fissato per l’aprile del 1881. Il 13 dello stesso mese, fu condannato dal giudice Warren Bristol all’impiccagione, programmata per il 13 maggio, e lui fu mandato a Lincoln per attendere questa data, tenuto sotto controllo da due vice di Garrett, James Bell e Robert Ollinger, nel piano più alto del palazzo di giustizia della città. Il 28 aprile, McCarty uccise entrambe le guardie e fuggì. Sembra però che McCarty si nascondesse ancora nei pressi di Fort Sumner, quasi tre mesi dopo la sua fuga, ed è per questo motivo che il 14 luglio 1881, lo Sceriffo Garrett e due vice decisero di interrogare uno dei cittadini, un amico di McCarty chiamato Pete Maxwell. Verso mezzanotte, mentre Garrett si trovava a parlare con Maxwell nella sua camera da letto, inaspettatamente McCarty entrò nella stanza. Esistono almeno due versioni differenti di come si concluse la rocambolesca vita di Billy the Kid.
La prima dice che appena Billy entrò, non riuscì a riconoscere Garrett nella fioca luce. McCarty estrasse la sua pistola ed arretrò, chiedendo “Chi è? Chi è?”. Riconoscendo la voce di McCarty, Garrett avrebbe sparato due volte, colpendo McCarty proprio sopra il cuore, uccidendolo all’istante. La seconda versione invece, dice che McCarty entrò portando un coltello, diretto verso la cucina. Intravide qualcuno nell’oscurità e pronunciò le parole “Chi è? Chi è?”. A quel punto gli spararono uccidendolo nel più classico stile delle imboscate.
Tra le due versioni, pare che la seconda sia probabilmente quella più veritiera. Billy the Kid fu seppellito il giorno successivo nel vecchio cimitero militare di Fort Sumner, tra i suoi compagni caduti Tom O’Folliard e Charlie Bowdre. A lui vengono attribuite 21 uccisioni, mentre il numero esatto si riduce a 9. Cinque durante le sparatorie alle quali presero parte i Regolatori, due furono sparatorie per autodifesa, e le altre due furono le uccisioni dei vicesceriffi Bell e Ollinger durante la sua fuga dalla prigione. Jesse Woodson James (Contea di Clay, 5 settembre 1847 – Saint Joseph, 3 aprile 1882) fu anch’egli un criminale statunitense.
Ex soldato confederato, rapinò banche e impedì la costruzione di una grande ferrovia nel suo paese, il Missouri, diventando un eroe agli occhi dei contadini del Sud, maltrattati dai soldati dell’Unione. Durante le sue rapine uccise 12 persone oltre ad altri soldati nordisti, ed è per questo motivo che l’intero esercito tentò di catturarlo senza riuscirci. Famosissimo per la sua infallibile mira, conobbe la vita dura e violenta del Missouri, paese di frontiera in piena guerra di secessione.
Noto per aver compiuto molte rapine a banche e treni unionisti in Missouri, Kentucky, Iowa, Texas, Mississippi, e Minnesota, insieme al fratello Frank, ai fratelli Cole, Jim e Robert Younger, a William “Bloody” Anderson, ai fratelli Ed e Clell Miller, a Quantrill, ad Archie Clement e a Dave Pool, morì per tradimento da parte di un neo-membro della sua banda, Robert Ford, nel 1882. Costui, gli sparò alla nuca con una Colt 45, placcata in argento, con manico in madreperla regalatagli dallo stesso Jesse. Sembra che avesse ricevuto l’incarico dai Pinkertons, famosi agenti investigativi dell’epoca, da tempo alla caccia dell’inafferrabile bandito.