Il sogno di molti, da sempre, è quello di partire alla volta degli Stati Uniti, la terra delle infinite opportunità, per cercare un lavoro, per vivere il sogno americano.
Nei primi del ‘900 dall’Italia partivano la cosiddette “navi della speranza” dove intere famiglie salpavano impegnando tutti i loro risparmi con la speranza di una vita nuova, migliore. Se avrete letto qualcosa a riguardo o visto qualche film/documentario saprete che l’ingresso non era concesso a tutti: si doveva essere in buona salute, privi di problemi fisici altrimenti si ritornava a casa.
Oggi questo ovviamente non accade più ma probabilmente rimare a vivere negli USA è ancora più complicato e lo è ancora di più dopo l’11 settembre. Priorità assoluta: trovarsi un lavoro.
Iniziare a lavorare negli States non è affar semplice vuoi per le barriere linguistiche, vuoi per quelle burocratiche. L’unica cosa certa è che se decidete di tentare sappiate che la cosa è ardua e lunga! Ma NIENTE è IMPOSSIBILE!!!
Iniziamo col dire che certamente riuscire a lavorare negli Stati Uniti non è cosa propriamente semplice ma diffidate comunque da chi sostiene che ciò sia impossibile, perché gli USA sono veramente una terra di opportunità e lo continuano ad essere anche dopo questa crisi, per cui una possibilità è riservata a tutti.
Worker Visa
Ottenere un WORK VISA, cioè un visto che consenta per motivi lavorativi di soggiornare negli States per più di 90 giorni può essere ottenuto solamente certificando il possesso di un contratto di lavoro; sarà quindi il vostro datore a confermare l’esistenza dell’impiego.
Ottenere questo visto lavorativo non è però cosa semplice e veloce: innanzitutto c’è da dire che i datori di lavoro in USA preferiscono dare lavoro a persone che sono già in possesso del permesso di soggiorno, anche perché farlo ottenere ad un immigrato è senza dubbio un operazione complessa dal punto di vista burocratico.
Per informazioni più dettagliate vi invito a visitare il sito dell’ambasciata usa in Italia (http://www.usembassy.it).
Una particolare categoria di visti sono quelli “J” e “Q”: “Il programma di scambio-visita “J” e’ finalizzato alla promozione di interscambi fra persone con conoscenze e particolari capacità nel campo dell’istruzione, delle arti e delle scienze. In questo programma sono inclusi gli studenti di tutti i livelli d’istruzione; tirocinanti assunti da ditte, istituzioni o agenzie, che vengono finanziati per corsi di addestramento; insegnanti di scuola primaria, secondaria e di specializzazione; professori che desiderano insegnare o frequentare corsi superiori di specializzazione; studiosi nel campo della ricerca; coloro che desiderano seguire corsi professionali nel campo medico e paramedico; visitatori internazionali che viaggiano con l’intento di osservare, consultare, ricercare, imparare, partecipare o dare dimostrazioni di conoscenze e di abilità specialistiche o di seguire programmi organizzati per scambi individuali.
Il programma di scambi culturali internazionali “Q” ha lo scopo di offrire un corso di insegnamento pratico, un impiego ed uno scambio di culturale e di tradizioni tra il paese di origine del partecipante e gli Stati Uniti.”
Sono in sostanza visti che consentono a studenti, ricercatori, … di beneficiare della possibilità di soggiornare per diverso tempo negli Stati Uniti.
Se siete studenti e volete trovarvi un lavoro estivo per imparare l’inglese questa può essere la strada giusta.
Il J-1 ad esempio si ottiene tramite compilazione del modulo IAP-66 che viene rilasciato all’Italia in numero limitato.
Una possibilità per ottenere questo visto è anche quella di rivolgersi al“Council on International Educational Exchange” che è un’ente no profit riconosciuto dal governo USA che può rilasciarvi il IAP-66.
Per poter usufruire dell’operato del suddetto ente occorre essere Studenti universitari ed avere una buona conoscenza dell’Inglese.