Gli italiani sono abituati a frequentare spiagge eterogenee, alcune sabbiose e molto cementate, altre rocciose e dal fascino incontaminato. Nella nostra piccola penisola lo scenario può cambiare nel giro di pochi chilometri, così come la tipologia di fondale e la qualità dell’acqua. Chi ama gli States sa che le coste sono bagnate dall’Oceano e che quindi vi sono spiagge di incredibile bellezza, tutte da scoprire. Se alle coste statunitensi aggiungiamo le meraviglie delle Hawaii, possiamo capire la portata di questi paradisi naturali!
Oggi vogliamo introdurvi alle tipologie di spiagge degli Stati Uniti, ovvero come sono organizzate e come si vivono negli Stati Uniti le classiche ‘gite al mare’. In generale, le spiagge degli USA non sono lunghissime e non esistono gli stabilimenti balneari. Spesso le spiagge iniziano dalla zona chiamata boardwalk, oppure direttamente dalla strada, per cui non c’è il confine stretto e marcato come avviene in Italia, dove le spiagge sono delimitate da passeggiate, viali pedonali e dove soprattutto c’è la massiccia presenza di stabilimenti. Chi frequenta le spiagge negli States si porta rigorosamente da casa la sdraio e l’ombrellone e le spiagge possono richiedere un costo di ingresso di 5 dollari destinati a pagare la manutenzione o i bagnini, oppure essere totalmente free.

La boardwalk, ovvero lo spazio che divide la spiaggia dalla strada si anima solitamente di bancarelle, di giostrine e di ristoranti, dedicati alla vita pomeridiana e notturna delle località marine. Solitamente questa zona è realizzata in legno ed è percorribile a piedi o con la bicicletta. Le maggiori città dispongono di questi spazi, che si animano spesso anche con luna park enormi come nel caso di Atlantic City. Si tratta di punti di ritrovo dove mangiare qualcosa, bere un drink e anche ballare durante la serata.
I bagnini delle spiagge americane sono generalmente ragazzi del college, che svolgono questo lavoro durante il periodo estivo. Nelle località di mare più famose, quindi le Hawaii, la Florida e la California, dove fa caldo tutto l’anno, è possibile incontrare lavoratori professionisti. I bagnini sono piuttosto severi nelle aree delimitate alla balneazione e ‘chiudono bottega’ alle 5 del pomeriggio, orario dopo il quale si può entrare in acqua sotto la propria unica responsabilità.

Trattandosi di spiagge prevalentemente libere, questi larghi spazi vengono frequentati dalle persone in modo saltuario e al di fuori di orari stabiliti, in quanto non ci sono vincoli legati al noleggio dell’attrezzatura. E’ comune abitudine per gli americani recarsi in spiaggia con tutto quello che serve per la giornata, come comodissime sdraio e ombrelloni molto capaci. Un occhio di riguardo viene riservato al pranzo, ricco e consumato in comunità sotto l’ombrellone. In definitiva, le spiagge statunitensi si propongono come più accessibili, facili da raggiungere e forse pittoresche, ma permettono a chi ama il mare di godere dei panorami mozzafiato dell’oceano con la massima libertà e in ogni momento della giornata.
Da non perdere negli States: Coney Island (New York), Maui (Hawaii), The Big Island (Hawaii), Miami Beach (Florida), Ft. Lauderdale (Florida), Cape Cod (Massachusetts). Venice Beach (California), Crissy Fields (California), Laguna Beach (California), US Virgin Island.