Ci sono delle tradizioni che non scompaiono del tutto degli Stati Uniti, nonostante la nazione guardi perennemente al futuro e ben poco al suo passato.
Nella vastissima America rurale si trovano ancora i Trading Post, veri e propri empori dove i cacciatori, da oltre 200 anni, possono scambiare le pelli degli animali uccisi con altri generi a loro necessari. Nella versione moderna di quella che fu una vera e propria istituzione dell’America selvaggia, immancabile in ogni cittadina di frontiera, si trovano articoli all’avanguardia ed è lo stesso negozio a farsi carico della segnalazione del numero di animali abbattuti all’autorità competente.
Ne abbiamo visitato uno in una remota, minuscola località del Maine, praticamente l’unico negozio nel raggio di 80 Km. La lista degli articoli disponibili è risultata praticamente infinita: dagli alimentari all’abbigliamento, dalle motoslitte agli attrezzi, dalle immancabili armi ai mobili, dagli oggetti di arredamento ai prodotti di pulizia e per la cucina. Praticamente un centro commerciale in miniatura, dove si può trovare di tutto pur senza disporre di una scelta ampissima di articoli: se non vi piacciono le camicie di flanella a quadrettoni, troverete difficile rinnovare il guardaroba e soddisfare la vostra eccentrica diversità. Ma in fondo a chi importa essere alla moda: le cose essenziali sono ben altre qui! Solo la scelta di casseforti per armi era praticamente infinita.

La proprietaria si è dimostrata una signora molto disponibile, incuriosita dal nostro essere stranieri in quella landa desolata. Anche lei, come tantissimi americani d’altronde, non ha mancato di manifestare la sua ammirazione per il nostro paese. Io, dal canto mio, mi sono complimentato per la vastissima scelta di articoli proposti e lei, con una punta malcelata di orgoglio, mi ha ricordato che quello che non è esposto può essere ordinato e arrivare velocemente. La signora ha anche soddisfatto una curiosità quasi spontanea: come fa un esercizio del genere a sopravvivere, visto il sempre più serrato assalto dei giganti della grande distribuzione online come Amazon? Dopotutto ha tutti gli elementi contro: non dispone della stessa scelta e non si trova in un luogo di passaggio per cui la clientela abituale possa essere rimpinguata dai visitatori occasionali.
La risposta è stata davvero interessante: la signora ha spiegato di non avere subito cali di fatturato dovuti alla concorrenza dei giganti online, e mi ha citato le tre ragioni che secondo lei sono alla base del fenomeno. Innanzitutto perché la gente del luogo, tradizionalista e malfidata, non nutre fiducia in quello che non può vedere con mano, mentre si fida ciecamente di quello che i commessi, con i quali si instaura un rapporto quasi di amicizia, suggeriscono quale migliore soluzione. Secondo, perché la località è talmente sperduta che le consegne di Amazon sono comunque lente e spesso lo stesso articolo, ordinato al negozio, arriva prima. Infine perché per molti dei locali, soprattutto d’inverno, quando nevica e fa freddo, la visita al negozio è una delle poche occasioni di svago, per fare quattro chiacchiere e bere un caffè caldo: una cosa, il calore umano, che solo le persone in carne ed ossa possono offrire.
Dopotutto quindi esiste un’ America che non vuole correre.