L’epicentro delle glorie militari a stelle e strisce è sicuramente l’Arlington Cemetery, dove riposano le spoglie di migliaia di caduti americani a partire dalla guerra di Secessione: il luogo per l’eterno riposo dei soldati unionisti, poi designato per ospitare tutti i caduti americani e ancora oggi tristemente “rifornito” con crudele frequenza, fu eretto sulla proprietà del Generale Lee, il Comandante dell’esercito sudista. Un atto decisamente poco cavalleresco nei confronti degli sconfitti.
A poca distanza, stranamente poco visibile dalla George Washington Memorial Parkway, si trova il ciclopico US Marine Corps War Memorial. Ciclopico è forse addirittura un termine riduttivo, per questa celebrazione delle glorie militari dei Marines (che peraltro hanno il loro Museo principale in un’area apposita a fianco alla grande base di Quantico in Virginia, circa un centinaio di Km a sud di Washington).
Il monumento si ispira alla famosa foto che immortalò i Marines nel momento in cui, vinta la sanguinosissima battaglia, issarono la bandiera sull’isola di Iwo Jima appena riconquistata. Sicuramente l’abbiamo vista tutti, quella foto così plastica e travolgente: è una delle immagini più famose del 20esimo secolo, una vera e propria icona.
Il gruppo scultoreo, alto svariati metri, riproduce la foto nei minimi dettagli aggiungendo ovviamente alcuni particolari (relativi essenzialmente ai volti dei protagonisti) che dalla foto non sono perfettamente identificabili e che sono stati quindi tratti direttamente dal volto dei protagonisti.
Tutto il complesso è strutturato e dimensionato in modo che incuta all’osservatore una sensazione di essere minuto, insignificante, limitato di fronte ai colossi che issano con orgoglio la bandiera a stelle e strisce in un concentrato di forza, potenza e gloria eterna. Il risultato è perfettamente centrato perché l’insieme, grazie alle forme non particolarmente aggraziate e reso ancora più gravi dai colori scuri che le caratterizzano.
Chi visita l’Arlington Cemetery non può mancarlo, non può non portare il suo omaggio ai caduti e riflettere sul perché delle guerre.